La danza contemporanea incontra il mito: "Eos e Kephalos" in scena al Museo Salinas

Silvia Scalici, Davide Cannata e Giada Manno in "Eos e Kephalos"
La danza contemporanea incontra il mito: venerdì 14 giugno l'agorà del Museo Salinas di Palermo diventa teatro naturale della performance "Eos e Kephalos", liberamente tratta da uno dei miti raffigurati nelle sculture provenienti dai templi di Selinunte esposte nella Sala delle Metope.
L'evento rientra nell'ambito di "Salinas Culture Hub - una call per la Cultura", l'iniziativa promossa da CoopCulture e dal Museo archeologico "Antonino Salinas" che quest'anno ha scelto 14 progetti dando vita a un ricco palinsesto partecipato tra teatro, musica, danza, workshop, eventi legati alla multiculturalità, alla memoria e alla sostenibilà (leggi qui per saperne di più).
A dare vita alla performance sono i danzatori professionisti Silvia Scalici (Eos) e Davide Cannata (Kephalos) - anche direttori artistici e coreografi - insieme a Giada Manno (Procri).
Gli artisti interpretetano liberamente le vicende di amore e gelosia tra Kephalos, un giovane molto affascinante sposo di Procri, ed Eos, la dea dell’Aurora che si innamora perdutamente di lui.
Durante una battuta di caccia la dea rapisce Kephalos e insinua nel giovane il sospetto che la sua amata Procri sarebbe stata facilmente indotta a tradirlo non appena qualcuno le avesse fatto un regalo e, per avvalorare la sua tesi, lo trasforma in un’altra persona.
Kephalos ne avrà la conferma quando, presentandosi a Procri, sotto mentite spoglie, con un dono prezioso, ella cederà alle sue lusinghe; a questo punto Kephalos, deluso, cade nelle braccia di Eos, ma in seguito si riavvicina a Procri e durante una sfortunata battuta di caccia la ucciderà scambiandola per un cervo.
Nella reinterpretazione la vicenda si conclude con un intenso e delicato momento rappresentato da un passo a tre dopo la triste morte di Procri.
La performance, inoltre, è introdotta e inframmezzata dal racconto sul mito tratto da testi letterari di autori classici e moderni - come Esiodo, Callimaco, Carducci - a cura dell'attrice Rosaria Pandolfo.
L'evento rientra nell'ambito di "Salinas Culture Hub - una call per la Cultura", l'iniziativa promossa da CoopCulture e dal Museo archeologico "Antonino Salinas" che quest'anno ha scelto 14 progetti dando vita a un ricco palinsesto partecipato tra teatro, musica, danza, workshop, eventi legati alla multiculturalità, alla memoria e alla sostenibilà (leggi qui per saperne di più).
A dare vita alla performance sono i danzatori professionisti Silvia Scalici (Eos) e Davide Cannata (Kephalos) - anche direttori artistici e coreografi - insieme a Giada Manno (Procri).
Gli artisti interpretetano liberamente le vicende di amore e gelosia tra Kephalos, un giovane molto affascinante sposo di Procri, ed Eos, la dea dell’Aurora che si innamora perdutamente di lui.
Durante una battuta di caccia la dea rapisce Kephalos e insinua nel giovane il sospetto che la sua amata Procri sarebbe stata facilmente indotta a tradirlo non appena qualcuno le avesse fatto un regalo e, per avvalorare la sua tesi, lo trasforma in un’altra persona.
Kephalos ne avrà la conferma quando, presentandosi a Procri, sotto mentite spoglie, con un dono prezioso, ella cederà alle sue lusinghe; a questo punto Kephalos, deluso, cade nelle braccia di Eos, ma in seguito si riavvicina a Procri e durante una sfortunata battuta di caccia la ucciderà scambiandola per un cervo.
Nella reinterpretazione la vicenda si conclude con un intenso e delicato momento rappresentato da un passo a tre dopo la triste morte di Procri.
La performance, inoltre, è introdotta e inframmezzata dal racconto sul mito tratto da testi letterari di autori classici e moderni - come Esiodo, Callimaco, Carducci - a cura dell'attrice Rosaria Pandolfo.
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