La nuda e cruda umanità del capolavoro di Hugo: "I Miserabili" al teatro Biondo

Franco Branciaroli ne "I Miserabili"
Un capolavoro che non ha bisogno di presentazioni, «millecinquecento pagine che appartengono alla storia non solo della letteratura, ma del genere umano»: "I Miserabili" di Victor Hugo va in scena per la nuova stagione del teatro Biondo di Palermo.
Una grande impresa certamente quella di adattare un'opera mastodontica come questa al palcoscenico di un teatro di prosa, portata a termine da Luca Doninelli e diretta da Franco Però e con Franco Branciaroli.
Sul palco gli attori Alessandro Albertin, Silvia Altrui, Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos e Valentina Violo con le scene di Domenico Franchi, i costumi di Andrea Viotti, le luci di Cesare Agoni e le musiche di Antonio Pofi.
Luca Doninelli parla di «quello strano miracolo che rende un’opera come "I Miserabili" capace di parlare a ogni epoca come se di quell’epoca fosse il prodotto, l’espressione diretta».
«"I Miserabili" rappresenta l’umano nella sua nudità: spogliato non solo dei suoi beni terreni, ma anche dei suoi valori, da quelli etici fino alla pura e semplice dignità che ci è data dall’essere uomini. E il nostro presente è pieno di uomini così: i poveri, coloro che non hanno niente, che non possono contare sul futuro, che non hanno scorte da consumare e possono sperare solo nella piccola fortuna che potrà garantire loro un altro giorno, un’altra ora».
Una terra di nessuno in cui bene e male si mescolano e si confondono, senza dar spazio a distinzioni etiche: sono gli eventi a trascinare i personaggi nel baratro, senza alcun controllo.
Una grande impresa certamente quella di adattare un'opera mastodontica come questa al palcoscenico di un teatro di prosa, portata a termine da Luca Doninelli e diretta da Franco Però e con Franco Branciaroli.
Sul palco gli attori Alessandro Albertin, Silvia Altrui, Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos e Valentina Violo con le scene di Domenico Franchi, i costumi di Andrea Viotti, le luci di Cesare Agoni e le musiche di Antonio Pofi.
Luca Doninelli parla di «quello strano miracolo che rende un’opera come "I Miserabili" capace di parlare a ogni epoca come se di quell’epoca fosse il prodotto, l’espressione diretta».
«"I Miserabili" rappresenta l’umano nella sua nudità: spogliato non solo dei suoi beni terreni, ma anche dei suoi valori, da quelli etici fino alla pura e semplice dignità che ci è data dall’essere uomini. E il nostro presente è pieno di uomini così: i poveri, coloro che non hanno niente, che non possono contare sul futuro, che non hanno scorte da consumare e possono sperare solo nella piccola fortuna che potrà garantire loro un altro giorno, un’altra ora».
Una terra di nessuno in cui bene e male si mescolano e si confondono, senza dar spazio a distinzioni etiche: sono gli eventi a trascinare i personaggi nel baratro, senza alcun controllo.
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