La preziosità delle arti manuali: ricami e merletti delle Madonie in mostra a Isnello

In foto un particolare del ricamo a Tombolo
Come molte altre antiche tradizioni siciliane, anche quella del ricamo sopravvive a stento in un'epoca nella quale non si ha più tempo ormai da dedicare né all'apprendimento di queste tecniche, né alla loro applicazione.
Proprio per questo motivo Isnello fa da scenario ad un percorso espositivo, sabato 9 e domenica 10 novembre, per dare la possibilità a chiunque di ammirare i vari ricami e le sue diverse tecniche.
Dal macramè di Caltavuturo al Tombolo di Castellana Sicula al Filèt di Isnello e alla Tessitura di Cefalù; dal Centesimo di Petralia Sottana ai ricami del manto di Polizzi Generosa all’intaglio di Collesano fino al Chiacchierino di Geraci Siculo e al Norvegese di Castelbuono. Trame diverse di un'unica fitta rete di tradizione e di sapere, tramandato di generazione in generazione.
Si tratta di una raccolta di manufatti che valorizza il lavoro di molte donne che attraverso il linguaggio del ricamo esprimono la loro creatività, creando armonia e bellezza; una vera e propria narrazione che spazia tra stili ed epoche diverse.
«I comuni madoniti - spiega il Commissario straordinario Salvatore Caltagirone - stanno dimostrando che fare sistema e rete porta sicuri vantaggi sia dal punto di vista della promozione che dal punto di vista dei risultati a vantaggio di un intero territorio. Credo siamo sulla buona strada per rilanciare l'immagine che la storia, la natura e le tradizioni hanno assegnato alle Madonie».
Merletti e ricami rappresentano un grandissimo vanto per la Sicilia che, come sempre, è intenzionato a preservare le antiche tradizioni che hanno fatto la storia del territorio.
Proprio per questo motivo Isnello fa da scenario ad un percorso espositivo, sabato 9 e domenica 10 novembre, per dare la possibilità a chiunque di ammirare i vari ricami e le sue diverse tecniche.
Dal macramè di Caltavuturo al Tombolo di Castellana Sicula al Filèt di Isnello e alla Tessitura di Cefalù; dal Centesimo di Petralia Sottana ai ricami del manto di Polizzi Generosa all’intaglio di Collesano fino al Chiacchierino di Geraci Siculo e al Norvegese di Castelbuono. Trame diverse di un'unica fitta rete di tradizione e di sapere, tramandato di generazione in generazione.
Si tratta di una raccolta di manufatti che valorizza il lavoro di molte donne che attraverso il linguaggio del ricamo esprimono la loro creatività, creando armonia e bellezza; una vera e propria narrazione che spazia tra stili ed epoche diverse.
«I comuni madoniti - spiega il Commissario straordinario Salvatore Caltagirone - stanno dimostrando che fare sistema e rete porta sicuri vantaggi sia dal punto di vista della promozione che dal punto di vista dei risultati a vantaggio di un intero territorio. Credo siamo sulla buona strada per rilanciare l'immagine che la storia, la natura e le tradizioni hanno assegnato alle Madonie».
Merletti e ricami rappresentano un grandissimo vanto per la Sicilia che, come sempre, è intenzionato a preservare le antiche tradizioni che hanno fatto la storia del territorio.
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