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La provocazione dell'artista milanese Manuel Felisi in un un luogo carico di suggestioni

  • Orto Botanico - Palermo
  • Dal 15 dicembre 2019 al 18 gennaio 2020 (evento concluso)
  • Visitabile tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.00
  • 6 euro (biglietto intero), 3 euro (bambini 6-12 anni, over 70, studenti fino a 25 anni, insegnanti), 4 euro (gruppi minimo 10 persone), 2 euro (personale unipa), 15 euro (famiglie: 2 adulti + massimo 3 bambini)
  • Per info telefonare al numero 091 23891249
Balarm
La redazione

Installazione di Manuel Felisi

La mostra di Manuel Felisi per l’Orto Botanico di Palermo, è un omaggio ad un luogo carico di suggestioni per il denso contenuto di elementi botanici e simbolici. Il progetto espositivo rappresenta un fil rouge di temi già affrontati nei suoi recenti lavori; un prosieguo di un lavoro di ricerca artistica che ha da tempo intrapreso, e in più occasioni presentato con vari approfondimenti.

Le installazioni proposte si rappresentano in due momenti. Il primo, all’interno della sala del Timeo, tra le bacheche al primo livello, in cui sono esposte opere pittoriche e fotografiche riproponenti stilemi di vegetazione presenti nel contesto ambientale dell'Orto Botanico. Così, una fitta rete di rami e vegetazione avvolgono lo spettatore in una visione fittizia, intimistica se non conturbante, un riportare
ciò che ricorda la natura in un contesto chiuso e limitato.

Nella seconda istallazione, invece, l'artista opera all'interno del Gynnasium, spazio principale del complesso dell'Orto Botanico, rappresentando concettualmente, attraverso l'opera posizionata sul pavimento, la forza rigenerante della natura anche se costretta e frammentata.
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L’artista completa l'opera posizionando all'interno della sala dei congelatori contenenti sementi di vario genere, in netta contrapposizione con le tecniche tradizionali di conservazione esposte ed utilizzate nel padiglione. 

Nato a Milano nel 1976, Manuel Felisi frequenta il Liceo Artistico e l'Accademia delle Belle Arti di Brera. Nella sua pratica artistica si muove tra diversi ambiti includendo nelle sue opere pittura, fotografia e collage per creare installazioni nelle quali traduce e racconta il tempo.

Utilizza la fotografia per esprimere un tempo che immobilizza e misura luoghi, oggetti, persone e sentimenti; l’istante dello scatto fotografico non è più una mera operazione meccanica ma diventa il simbolo che lega le diverse tipologie di tempo descritte nell’opera.

Le sue opere sono composte da strati di diversi materiali che seguono sempre uno stesso ordine scientifico, come un rituale che – dalla pittura alla stampa – non si confonde mai con la meccanicità e la ripetitività poiché sempre frutto del coinvolgimento e del sentimento che guidano il suo fare artistico.
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