La quintessenza del Liberty a Palermo tra intagli, torrette e fiori: visite al Villino Florio all'Olivuzza
Il Villino Florio all'Olivuzza a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
La quintessenza del Liberty firmato da Ernesto Basile, uno dei modelli straordinari di Art Nouveau a livello europeo: commissionato dalla famiglia Florio, il Villino all’Olivuzza, come viene chiamato, fu costruito tra il 1899 e il 1900.
L'edificio è un esempio concreto di ciò che il celebre architetto intendeva per "progettazione integrale": sintesi di elementi medievali, moderne linee curve, raffinati intagli floreali, superfici barocche, capriate nordiche, torrette che rimandano ai castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali, miscelati in un capolavoro di originalità.
Basile disegnò pure gli interni e il mobilio realizzato dai Ducrot nel 1902. Dopo la guerra, il Villino fu abbandonato e poi l'incendio del1962 ne distrusse saloni e camere. Restaurato, ha riacquistato la sua bellezza, come pure lo splendido giardino circostante. Oggi è di proprietà della Regione Siciliana.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
La quintessenza del Liberty firmato da Ernesto Basile, uno dei modelli straordinari di Art Nouveau a livello europeo: commissionato dalla famiglia Florio, il Villino all’Olivuzza, come viene chiamato, fu costruito tra il 1899 e il 1900.
L'edificio è un esempio concreto di ciò che il celebre architetto intendeva per "progettazione integrale": sintesi di elementi medievali, moderne linee curve, raffinati intagli floreali, superfici barocche, capriate nordiche, torrette che rimandano ai castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali, miscelati in un capolavoro di originalità.
Basile disegnò pure gli interni e il mobilio realizzato dai Ducrot nel 1902. Dopo la guerra, il Villino fu abbandonato e poi l'incendio del1962 ne distrusse saloni e camere. Restaurato, ha riacquistato la sua bellezza, come pure lo splendido giardino circostante. Oggi è di proprietà della Regione Siciliana.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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