"La vetrina di Pascal Catherine": a Palermo la mostra personale dell'artista siculo-francese
Il quadro "La volpe pescatrice al lago arancio" di Pascal Catherine
Gli uffici della sede di IMQ Immobiliare, in via Francesco Lo Jacono 6, a Palermo, ospitano la mostra personale del pittore Pascal Catherine, dal nome "La vetrina di Pascal Catherine. Tra Botanica, Storia e Pittura", a cura di Margherita Musso. La mostra è visitabile per un mese, da mercoledì 29 settembre (giorno dell'inaugurazione) fino al 29 ottobre.
L’esposizione riunisce 12 oli e 5 acquerelli recenti di Pascal Catherine - francese di nascita ma siciliano d’adozione - intorno ai temi del paesaggio siciliano, delle sue multiformi declinazioni e, soprattutto, della sua storia, che stratifica il territorio testimoniando il tempo che fu e che è in divenire: spicca in particolare "La Gulfa", l’antica stazione ormai in disuso di Montevago (Ag) che interrompe l’armonia verde-azzurra del paesaggio naturale e, come una vedetta raggrinzita, mostra le numerose crepe del terremoto del Belìce del 1968; emerge anche "L’eremo di San Bernardo a Corleone" che sovrasta il paese sin dall’epoca araba e che oggi simboleggia quell’oasi di preghiera e di meditazione dipinta di cui si fa medium Catherine che, attraverso la sua pittura en plein air, trasla sulla tela le energie positive che esso evoca.
Il risultato di questa traslitterazione pittorica è una Natura storicizzata che incanta l’occhio e lo spirito dell’osservatore, il quale si ferma ad ammirare con malinconia le coste e i laghi siciliani, si lascia cullare dalle loro acque e coinvolgere dal fluire del tempo che non s’arresta come le nuvole, ora sparute sul lago Arancio, ora minacciosamente assembrate sopra la diga intitolata a Mario Francese.
Accanto alla Natura storicizzata, questa mostra è una celebrazione della flora siciliana e delle sue terre antropizzate, ora solcate dall’aratro, ora puntellate da antiche costruzioni, ora lambite dalle fresche acque del Mediterraneo crocevia di genti e di culture, acque che dissetano le sue creature e alimentano le sue bellezze naturali.
L’esposizione riunisce 12 oli e 5 acquerelli recenti di Pascal Catherine - francese di nascita ma siciliano d’adozione - intorno ai temi del paesaggio siciliano, delle sue multiformi declinazioni e, soprattutto, della sua storia, che stratifica il territorio testimoniando il tempo che fu e che è in divenire: spicca in particolare "La Gulfa", l’antica stazione ormai in disuso di Montevago (Ag) che interrompe l’armonia verde-azzurra del paesaggio naturale e, come una vedetta raggrinzita, mostra le numerose crepe del terremoto del Belìce del 1968; emerge anche "L’eremo di San Bernardo a Corleone" che sovrasta il paese sin dall’epoca araba e che oggi simboleggia quell’oasi di preghiera e di meditazione dipinta di cui si fa medium Catherine che, attraverso la sua pittura en plein air, trasla sulla tela le energie positive che esso evoca.
Il risultato di questa traslitterazione pittorica è una Natura storicizzata che incanta l’occhio e lo spirito dell’osservatore, il quale si ferma ad ammirare con malinconia le coste e i laghi siciliani, si lascia cullare dalle loro acque e coinvolgere dal fluire del tempo che non s’arresta come le nuvole, ora sparute sul lago Arancio, ora minacciosamente assembrate sopra la diga intitolata a Mario Francese.
Accanto alla Natura storicizzata, questa mostra è una celebrazione della flora siciliana e delle sue terre antropizzate, ora solcate dall’aratro, ora puntellate da antiche costruzioni, ora lambite dalle fresche acque del Mediterraneo crocevia di genti e di culture, acque che dissetano le sue creature e alimentano le sue bellezze naturali.
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