"Le leggende di San Martino": i pupi di carta di Albert Bagno in scena al Teatro Ditirammu
Il San Martino di carta del burattinaio Albert Bagno
La magia dei burattini racconta una delle storie che maggiormente ha ispirato la tradizione orale europea sin dal Medioevo: al Teatro Ditirammu di Palermo va in scena "Le leggende di San Martino" di e con Albert Bagno, mercoledì 7 e giovedì 8 novembre.
Lo spettacolo, che rientra nella programazione della 43esima edizione del "Festival di Morgana", risponde ad alcuni curiosi interrogativi che ci mostrano come la storia del soldato Martino sia diffusa: Quali sono le origini dell’estate cosiddetta di San Martino, a novembre? Cosa ha in comune con l’asino Martino, francese? Cosa c’entra l’asino di Martino con il buon vino? E perché in Francia tutti gli orsi si chiamano Martino? Martino ha nulla a che fare con le lanterne che i bambini tedeschi costruiscono?
Questo e molto altro verrà raccontato sul palco del Ditirammu grazie alla maestria di Albert Bagno, burattinaio ma anche ricercatore e presidente dell'UNIMA - Unione Internazionale della Marionetta.
Bagno, nato a Parigi ma da anni residente in Italia, dà vita alla performance mediante le sue ormai celebri figure di carta, raccontando la lunga e avventurosa vita di Martino, il giovane soldato romano giunto in Italia dalla lontana Pannonia (nell'attuale Ungheria).
Tra le oltre cento leggende che lo vedono protagonista di certo c'è quella del mantello che narra l'episodio in cui Martino, dopo aver visto un mendicante patire il freddo, taglia in due con la spada il suo mantello per offrirlo al povero. L'indomani lo ritroverà intatto e a quel punto deciderà di farsi battezzare e di lasciare l'esercito, per seguire una vita votata alla fede e alla rettitudine.
Lo spettacolo, che rientra nella programazione della 43esima edizione del "Festival di Morgana", risponde ad alcuni curiosi interrogativi che ci mostrano come la storia del soldato Martino sia diffusa: Quali sono le origini dell’estate cosiddetta di San Martino, a novembre? Cosa ha in comune con l’asino Martino, francese? Cosa c’entra l’asino di Martino con il buon vino? E perché in Francia tutti gli orsi si chiamano Martino? Martino ha nulla a che fare con le lanterne che i bambini tedeschi costruiscono?
Questo e molto altro verrà raccontato sul palco del Ditirammu grazie alla maestria di Albert Bagno, burattinaio ma anche ricercatore e presidente dell'UNIMA - Unione Internazionale della Marionetta.
Bagno, nato a Parigi ma da anni residente in Italia, dà vita alla performance mediante le sue ormai celebri figure di carta, raccontando la lunga e avventurosa vita di Martino, il giovane soldato romano giunto in Italia dalla lontana Pannonia (nell'attuale Ungheria).
Tra le oltre cento leggende che lo vedono protagonista di certo c'è quella del mantello che narra l'episodio in cui Martino, dopo aver visto un mendicante patire il freddo, taglia in due con la spada il suo mantello per offrirlo al povero. L'indomani lo ritroverà intatto e a quel punto deciderà di farsi battezzare e di lasciare l'esercito, per seguire una vita votata alla fede e alla rettitudine.
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