Le "Sfere di luce" di Emanuele India al Museo Riso: al via la mostra a Palermo

L'opera "Galassie" di Emanuele India
Al Museo di Arte Contemporanea di Palermo - Palazzo Riso, "Sfere di Luce" la personale di Emanuele India, curata dalla storica dell’arte Francesca Mezzatesta, attraverso cui la regione intende valorizzare e divulgare la conoscenza dei metodi, delle tecniche e dei materiali utilizzati per creare un libro secondo le antiche regole d’arte.
L'espressione artistica che si può ammirare nelle sale della Foresteria del Riso è una sintesi, ricca e originale, di tecniche e saperi che attingono a una sapienza antica e che affondano le origini in una cultura millenaria che in Sicilia si è fusa in una forma d’arte che si esprime attraverso la potenza simbolica di contenuti filosofici e sacri.
«Attraverso questa mostra, che si inserisce nell’ambito del progetto "Identità e futuro", - sottolinea l’assessore regionale dei beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà - abbiamo voluto dare corpo e visibilità a un’arte antica fortemente compenetrata nella nostra tradizione culturale, tanto da essere stata inserita nel registro delle Eredità Immateriali della Regione perché non se ne perdesse la memoria e se ne consentisse la conoscenza».
«La mostra - aggiunge - è un modo attraverso cui trasmettere la tradizione identitaria della nostra Isola nell’ambito delle arti manuali applicate al patrimonio culturale. La realizzazione di volumi bibliografici con l’uso di antiche tecniche è anche un’occasione per rinsaldare legami antichi e fecondi con le comunità Arberesche della Sicilia dove è presente una tradizione molto ricca nell’ambito delle arti applicate ai beni culturali».
Proprio la trasmissione delle tecniche lavorative è oggetto dell’esperienza laboratoriale che lo stesso Emanuele India, tesoro umano vivente del REI, ha programmato per tutta la durata della mostra e che serve a tramandare la memoria di un’esperienza di alto artigianato artistico altrimenti destinata all’oblio.
«La mostra – dice Emanuele India – è anche un’occasione per ammirare preziosi testi manoscritti di rara bellezza presenti nella Biblioteca della Regione e di rinsaldare antichi rapporti con il Centro di Conservazione e Restauro del Libro Antico di Mezzojuso, diretto dal professore Matteo Cuttitta, autorevole punto di riferimento in materia, attraverso cui possiamo approfondire le peculiarità espressive delle tecniche e delle tradizioni artistiche custodite dalle comunità Arberesche della Sicilia».
L'espressione artistica che si può ammirare nelle sale della Foresteria del Riso è una sintesi, ricca e originale, di tecniche e saperi che attingono a una sapienza antica e che affondano le origini in una cultura millenaria che in Sicilia si è fusa in una forma d’arte che si esprime attraverso la potenza simbolica di contenuti filosofici e sacri.
«Attraverso questa mostra, che si inserisce nell’ambito del progetto "Identità e futuro", - sottolinea l’assessore regionale dei beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà - abbiamo voluto dare corpo e visibilità a un’arte antica fortemente compenetrata nella nostra tradizione culturale, tanto da essere stata inserita nel registro delle Eredità Immateriali della Regione perché non se ne perdesse la memoria e se ne consentisse la conoscenza».
«La mostra - aggiunge - è un modo attraverso cui trasmettere la tradizione identitaria della nostra Isola nell’ambito delle arti manuali applicate al patrimonio culturale. La realizzazione di volumi bibliografici con l’uso di antiche tecniche è anche un’occasione per rinsaldare legami antichi e fecondi con le comunità Arberesche della Sicilia dove è presente una tradizione molto ricca nell’ambito delle arti applicate ai beni culturali».
Proprio la trasmissione delle tecniche lavorative è oggetto dell’esperienza laboratoriale che lo stesso Emanuele India, tesoro umano vivente del REI, ha programmato per tutta la durata della mostra e che serve a tramandare la memoria di un’esperienza di alto artigianato artistico altrimenti destinata all’oblio.
«La mostra – dice Emanuele India – è anche un’occasione per ammirare preziosi testi manoscritti di rara bellezza presenti nella Biblioteca della Regione e di rinsaldare antichi rapporti con il Centro di Conservazione e Restauro del Libro Antico di Mezzojuso, diretto dal professore Matteo Cuttitta, autorevole punto di riferimento in materia, attraverso cui possiamo approfondire le peculiarità espressive delle tecniche e delle tradizioni artistiche custodite dalle comunità Arberesche della Sicilia».
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