Le visite al Museo Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara di Palermo: l'inedita collezione dello storico
Uno degli acquarelli esposti al Museo Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara di Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
La storia del Liceo d’arte si interseca strettamente con quella del suo fondatore, lo scultore Vincenzo Ragusa, e con quella della moglie, la pittrice e acquerellista Otama Kiyohara, che cambiò il suo nome in Eleonora Ragusa quando, lasciato il Giappone ottocentesco, seguì, appena diciottenne, colui che sarebbe poi diventato suo marito.
Il primo nucleo dell’Istituto d’educazione all’arte fu fondato da Ragusa nel 1884; tre anni più tardi si trasformò in Regia scuola superiore d’Arti applicate all’Industria, a Palazzo Airoldi: le Officine Ducrot e i ceramisti Richard Ginori spesso attingevano tra i giovani allievi per i loro operai.
Nel 1924 l’istituto si sposta allo Schiavuzzo e soltanto in seguito sarebbe poi arrivato nell’odierna sede di piazza Turba. All’interno è stata realizzata la sala museo “Mario Delitala” (intitolata al grande incisore sardo scomparso nel 1990), che raccoglie una bella collezione di ceramiche, paramenti sacri e argenti, tra ‘600 e ‘900, che sono patrimonio dell’Istituto sin dall’epoca della sua fondazione.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
La storia del Liceo d’arte si interseca strettamente con quella del suo fondatore, lo scultore Vincenzo Ragusa, e con quella della moglie, la pittrice e acquerellista Otama Kiyohara, che cambiò il suo nome in Eleonora Ragusa quando, lasciato il Giappone ottocentesco, seguì, appena diciottenne, colui che sarebbe poi diventato suo marito.
Il primo nucleo dell’Istituto d’educazione all’arte fu fondato da Ragusa nel 1884; tre anni più tardi si trasformò in Regia scuola superiore d’Arti applicate all’Industria, a Palazzo Airoldi: le Officine Ducrot e i ceramisti Richard Ginori spesso attingevano tra i giovani allievi per i loro operai.
Nel 1924 l’istituto si sposta allo Schiavuzzo e soltanto in seguito sarebbe poi arrivato nell’odierna sede di piazza Turba. All’interno è stata realizzata la sala museo “Mario Delitala” (intitolata al grande incisore sardo scomparso nel 1990), che raccoglie una bella collezione di ceramiche, paramenti sacri e argenti, tra ‘600 e ‘900, che sono patrimonio dell’Istituto sin dall’epoca della sua fondazione.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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