"Storie di sangue, amici e fantasmi": Pietro Grasso incontra il pubblico
											
					Il Presidente del Senato Pietro Grasso torna nella sua città, domenica 17 settembre alle 18, per presentare il volume "Storie di sangue, amici e fantasmi" nell'ambito di "Festambiente mediterraneo" ai Cantieri culturali alla Zisa.
Venticinque anni dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio, Pietro Grasso torna a percorrere le strade di Palermo, l’aula del Maxiprocesso, le campagne rifugio dei latitanti e le tante, troppe scene del crimine in cui ha dovuto scorgere il cadavere di uomini dello Stato trucidati dalla mafia, di amici portati via troppo presto.
La prefazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, conosciuto da Grasso durante le sue indagini sull’assassinio del fratello Piersanti, e ritrovato trentacinque anni dopo ai vertici delle istituzioni repubblicane, suggella questo straordinario libro, che non rinuncia all’emozione personale, ma vi affianca sempre l’analisi del magistrato e la prospettiva storica di chi ha molto riflettuto sul fenomeno mafioso.
Una lettera a Giovanni Falcone e una a Paolo Borsellino aprono e chiudono questo libro. L’album di una vita passata a lottare contro la mafia accanto ad amici carissimi, che sono anche simboli di impegno civile, e a contatto con boss sanguinari, che possono diventare preziosi collaboratori per la ricerca della verità.
				
									Venticinque anni dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio, Pietro Grasso torna a percorrere le strade di Palermo, l’aula del Maxiprocesso, le campagne rifugio dei latitanti e le tante, troppe scene del crimine in cui ha dovuto scorgere il cadavere di uomini dello Stato trucidati dalla mafia, di amici portati via troppo presto.
La prefazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, conosciuto da Grasso durante le sue indagini sull’assassinio del fratello Piersanti, e ritrovato trentacinque anni dopo ai vertici delle istituzioni repubblicane, suggella questo straordinario libro, che non rinuncia all’emozione personale, ma vi affianca sempre l’analisi del magistrato e la prospettiva storica di chi ha molto riflettuto sul fenomeno mafioso.
Una lettera a Giovanni Falcone e una a Paolo Borsellino aprono e chiudono questo libro. L’album di una vita passata a lottare contro la mafia accanto ad amici carissimi, che sono anche simboli di impegno civile, e a contatto con boss sanguinari, che possono diventare preziosi collaboratori per la ricerca della verità.
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