"Medioevo e Grande Guerra, dove le epoche si intrecciano": visita al Sacrario di Cristo Re e alla Torre Medievale
La torre medievale di Messina
Viene ricostruita la vera anima liberty della Messina di inizio secolo, attraverso le ville private, i palazzetti storici, persino il Circolo della Borsa (inedito anche per i messinesi).
La città dello Stretto riaccoglie "Le Vie dei Tesori", e apre quest’anno ventinove luoghi, dal 14 al 30 settembre, per tre weekend.
Qui convivono il passato remoto e quello prossimo: la torre merlata medievale e il Sacrario. La prima è quella appartenente all’antica fortezza di Rocca Guelfonia, dove nel 1284 venne rinchiuso Carlo II d’Angiò “lo storpio”, sconfitto in una battaglia navale dalla flotta siciliana-aragonese. Sulla torre c’è la terza campana più grande d’Italia, con il bronzo fuso dei cannoni del primo conflitto mondiale. Accanto, l’imponente Sacrario inaugurato nel 1937, ispirato alla basilica di Superga con una cupola in stile barocco.
Edificio-simbolo di memoria storica, per rendere omaggio ai soldati morti nelle due guerre. In una nicchia della scalinata esterna c’è una scultura marmorea di Cristo Re realizzata da Tore Calabrò. Dentro riposano le salme dei caduti e su di loro veglia il monumento al Milite ignoto di un altro artista messinese, Antonio Bonfiglio. Le due grandi tele sono di Salvatore e Guido Gregorietti. Circondano la cupola le otto statue in bronzo di Teofilo Raggio, in stile razionalista, raffiguranti le Virtù teologali e cardinali.
La visita ha una durata di 60 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città dello Stretto riaccoglie "Le Vie dei Tesori", e apre quest’anno ventinove luoghi, dal 14 al 30 settembre, per tre weekend.
Qui convivono il passato remoto e quello prossimo: la torre merlata medievale e il Sacrario. La prima è quella appartenente all’antica fortezza di Rocca Guelfonia, dove nel 1284 venne rinchiuso Carlo II d’Angiò “lo storpio”, sconfitto in una battaglia navale dalla flotta siciliana-aragonese. Sulla torre c’è la terza campana più grande d’Italia, con il bronzo fuso dei cannoni del primo conflitto mondiale. Accanto, l’imponente Sacrario inaugurato nel 1937, ispirato alla basilica di Superga con una cupola in stile barocco.
Edificio-simbolo di memoria storica, per rendere omaggio ai soldati morti nelle due guerre. In una nicchia della scalinata esterna c’è una scultura marmorea di Cristo Re realizzata da Tore Calabrò. Dentro riposano le salme dei caduti e su di loro veglia il monumento al Milite ignoto di un altro artista messinese, Antonio Bonfiglio. Le due grandi tele sono di Salvatore e Guido Gregorietti. Circondano la cupola le otto statue in bronzo di Teofilo Raggio, in stile razionalista, raffiguranti le Virtù teologali e cardinali.
La visita ha una durata di 60 minuti e non è accessibile ai disabili.
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