"The Match": a confronto le opere di due architetti, William Harris e Samuel Angell
Foto di Iole Carollo
Per la prima volta vengono esposti e messi a confronto con le opere originali, i disegni realizzati dai due giovani architetti: William Harris e Samuel Angell, che nel 1823 scoprirono le metope del Tempio C di Selinunte.
La mostra "The Match" nata da una collaborazione tra l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e Identità Siciliana e il British Museum di Londra, rimane fruibile fino all'11 marzo, visitabile da martedì a sabato dalle 9.30 alle 18, domenica e festivi dalle 9.30 alle 13.
«Questa mostra - dichiara Lesley Fitton, Capo del Dipartimento Grecia e Roma del British Museum - si basa sul rapporto culturale caldo e produttivo tra la Sicilia e Londra, un rapporto ormai consolidato fondato su una splendida collaborazione».
L'allestimento delle dodici opere, alcune delle quali acquarellate, trova la sua naturale ambientazione nel nuovo percorso espositivo del grande refettorio dell’ex Convento dei Padri Filippini dove, da oltre 150 anni, trovano posto le splendide sculture dei templi selinuntini, definite il più importante complesso scultoreo dell’arte greca d'Occidente.
«Il confronto tra le opere e i disegni - dice Francesca Spatafora, Direttore del Museo Salinas di Palermo - testimoniano quanto precisa e scientificamente attendibile sia stata l’opera dei due giovani architetti inglesi nell’accostarsi alle rovine della più occidentale delle città greche di Sicilia».
Un'occasione per raccontare l’appassionante storia, sconosciuta ai più, di questa scoperta e dell’avvio delle attività di tutela del patrimonio storico-culturale dell’isola da parte del Regno Borbonico. Il viaggio dei due giovani scopritori inglesi, intrapreso nel solco della tradizione del Grand Tour, aveva come scopo quello di esaminare e i monumenti greci della Sicilia.
La mostra "The Match" nata da una collaborazione tra l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e Identità Siciliana e il British Museum di Londra, rimane fruibile fino all'11 marzo, visitabile da martedì a sabato dalle 9.30 alle 18, domenica e festivi dalle 9.30 alle 13.
«Questa mostra - dichiara Lesley Fitton, Capo del Dipartimento Grecia e Roma del British Museum - si basa sul rapporto culturale caldo e produttivo tra la Sicilia e Londra, un rapporto ormai consolidato fondato su una splendida collaborazione».
L'allestimento delle dodici opere, alcune delle quali acquarellate, trova la sua naturale ambientazione nel nuovo percorso espositivo del grande refettorio dell’ex Convento dei Padri Filippini dove, da oltre 150 anni, trovano posto le splendide sculture dei templi selinuntini, definite il più importante complesso scultoreo dell’arte greca d'Occidente.
«Il confronto tra le opere e i disegni - dice Francesca Spatafora, Direttore del Museo Salinas di Palermo - testimoniano quanto precisa e scientificamente attendibile sia stata l’opera dei due giovani architetti inglesi nell’accostarsi alle rovine della più occidentale delle città greche di Sicilia».
Un'occasione per raccontare l’appassionante storia, sconosciuta ai più, di questa scoperta e dell’avvio delle attività di tutela del patrimonio storico-culturale dell’isola da parte del Regno Borbonico. Il viaggio dei due giovani scopritori inglesi, intrapreso nel solco della tradizione del Grand Tour, aveva come scopo quello di esaminare e i monumenti greci della Sicilia.
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