"Portrait Room – Lampedusa", la mostra fotografica di Francesco Francaviglia
Il Polo Museale regionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, espone negli spazi della Foresteria di Palazzo Belmonte Riso, la mostra "Portrait Room - Lampedusa" del fotografo Francesco Francaviglia a cura di Marta Onali e promossa dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
Trentasei gli scatti in mostra dei 90 contenuti nel libro "Olocausto 3.0" del fotografo palermitano, a cura di Augusto Pieroni. Ritratti di migranti e rifugiati politici nei centri di accoglienza dell’isola ma non solo: a essere catturati dall’obiettivo di Francaviglia sono anche paesaggi e reperti raccolti e catalogati dalla Scientifica dopo la tragedia del 3 ottobre 2013, una delle più gravi catastrofi del Mediterraneo, in cui persero la vita oltre 360 persone.
Cellulari, biglietti, documenti, fotografie: oggetti inanimati che testimoniano il dramma che si ripete periodicamente a Lampedusa. Le fotografie sono storie, con cui Francesco Francaviglia si è imbattuto negli ultimi due anni sull’isola, scelta come luogo simbolo per narrare il dramma dei migranti, l'olocausto del nostro tempo.
«Il Museo Riso - dichiara la direttrice Valeria Patrizia Li Vigni - da sempre attento alle problematiche della condivisone e accoglienza dei popolo transfrontalieri ha realizzato la piece teatrale "Lampedusa beach" sulla tragedia dei migranti; la mostra "Nel Mezzo del Mezzo" che ha aperto un dialogo tra i popoli del Mediterraneo attraverso l’arte; la proiezione di "Shengen" che ha mostrato la libertà dei popoli migranti e per contraltare la difficoltà di transitare tra nazioni a causa delle barriere; "Endless Migration" di Carlo Lauricella e "Cosmogonia mediterranea" di Domenico Pellegrino. Con la mostra "Portrait room – Lampedusa" ritorniamo ad approfondire questa tematica apportando ulteriori contributi attraverso lo sguardo attento del fotografo Francesco Francaviglia».
Trentasei gli scatti in mostra dei 90 contenuti nel libro "Olocausto 3.0" del fotografo palermitano, a cura di Augusto Pieroni. Ritratti di migranti e rifugiati politici nei centri di accoglienza dell’isola ma non solo: a essere catturati dall’obiettivo di Francaviglia sono anche paesaggi e reperti raccolti e catalogati dalla Scientifica dopo la tragedia del 3 ottobre 2013, una delle più gravi catastrofi del Mediterraneo, in cui persero la vita oltre 360 persone.
Cellulari, biglietti, documenti, fotografie: oggetti inanimati che testimoniano il dramma che si ripete periodicamente a Lampedusa. Le fotografie sono storie, con cui Francesco Francaviglia si è imbattuto negli ultimi due anni sull’isola, scelta come luogo simbolo per narrare il dramma dei migranti, l'olocausto del nostro tempo.
«Il Museo Riso - dichiara la direttrice Valeria Patrizia Li Vigni - da sempre attento alle problematiche della condivisone e accoglienza dei popolo transfrontalieri ha realizzato la piece teatrale "Lampedusa beach" sulla tragedia dei migranti; la mostra "Nel Mezzo del Mezzo" che ha aperto un dialogo tra i popoli del Mediterraneo attraverso l’arte; la proiezione di "Shengen" che ha mostrato la libertà dei popoli migranti e per contraltare la difficoltà di transitare tra nazioni a causa delle barriere; "Endless Migration" di Carlo Lauricella e "Cosmogonia mediterranea" di Domenico Pellegrino. Con la mostra "Portrait room – Lampedusa" ritorniamo ad approfondire questa tematica apportando ulteriori contributi attraverso lo sguardo attento del fotografo Francesco Francaviglia».
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