"Punti di Fuga", per la prima volta in Sicilia la personale dell'artista Silvia Beltrami
XXS aperto al contemporaneo presenta per la prima volta in Sicilia la mostra personale di Silvia Beltrami dal titolo “Punti di fuga”, il cui titolo suggerisce una formula dal duplice significato: indica non solo la prospettiva scientifica, ma suggerisce anche l’evasione della realtà, il varco che ne permette la fuga; entrambi espressi nell’arte dell'artista.
La riflessione di Silvia Beltrami prende in esame svariate tematiche psico/sociali, poste in essere dalla perfezionata tecnica del collage che esprimono le psicosi della vita quotidiana: il consumismo, l’apparenza, la superficialità; la frammentarietà diviene, così, metafora della società odierna.
L’uomo non è più unico e solo, ma un insieme di variopinte sfaccettature, e deflagrato nello spazio - come l’opera - si scinde in innumerevoli particelle, ma, allo stesso tempo, è incatenato ad una potenza magnetica che lo rende parte integrante di un unico progetto, dove le linee e i moti costruiti su un piano s’intersecano nel vuoto di piani immaginari.
Servendosi d’immagini dai contorni non definiti, la Beltrami utilizza le tessere del suo puzzle come strumenti esclusivi delle sue opere, abolendo la pennellata accademica: donne policrome e screziate rincorrono i loro sogni e ballerini di rave inseguono senza sosta la ricerca di un tunnel che li possa condurre verso la totale perdita dei sensi.
La riflessione di Silvia Beltrami prende in esame svariate tematiche psico/sociali, poste in essere dalla perfezionata tecnica del collage che esprimono le psicosi della vita quotidiana: il consumismo, l’apparenza, la superficialità; la frammentarietà diviene, così, metafora della società odierna.
L’uomo non è più unico e solo, ma un insieme di variopinte sfaccettature, e deflagrato nello spazio - come l’opera - si scinde in innumerevoli particelle, ma, allo stesso tempo, è incatenato ad una potenza magnetica che lo rende parte integrante di un unico progetto, dove le linee e i moti costruiti su un piano s’intersecano nel vuoto di piani immaginari.
Servendosi d’immagini dai contorni non definiti, la Beltrami utilizza le tessere del suo puzzle come strumenti esclusivi delle sue opere, abolendo la pennellata accademica: donne policrome e screziate rincorrono i loro sogni e ballerini di rave inseguono senza sosta la ricerca di un tunnel che li possa condurre verso la totale perdita dei sensi.
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