"Nel Nome di Maria" al Planetario di Villa Filippina: la rassegna del Ditirammu per i più piccoli

Chiara Gambino
"Opra d'Autore" è la rassegna dedicata ai più piccoli che si inserisce dentro "Opra Nova", la nuova stagione del Teatro Ditirammu di Palermo.
Il primo spettacolo che va in scena giovedì 27 ottobre alle 21.30, al Planetario di Villa Filippina, è "Nel Nome di Maria" di Chiara Gambino, con Chiara Gambino e Alba Sofia Vella e con le musiche originali di Domenico Gargano.
Lo spettacolo trae spunto e rielabora un fatto di cronaca mafiosa avvenuto a Palermo il 14 novembre del 1982.
Ciò che ha preceduto la stesura della drammaturgia è un tarlo che segna l’intera messa in scena: “Sarebbe potuto andare diversamente?”.
Maria Lo Bello, fidanzata nonché parte attiva chiamata in causa nel racconto, risponde inconsapevole a questa domanda per tutta la durata dello spettacolo con un flusso di coscienza verace e ironico, fragile e disincantato raccontando l’incontro, e inseguito l’amore che l'ha portata a “zitarsi” - fidanzarsi - con Calogero (Lillo per gli amici) Zucchetto, poliziotto presso la squadra Mobile della Questura di Palermo.
Una giovane donna seduta insieme al pubblico in teatro, pronta per assistere alla pièce teatrale si trova d’improvviso catapultata nel mondo di Maria, nel suo tempo, scoprendo e ricordando insieme a lei la vergogna di una Palermo martoriata dalla guerra mafiosa, ma anche la nascita di un amore pragmatico e incantato con cui poter progettare un futuro.
La colonna portante dello spettacolo è il concetto di Tempo-Spazio che si trasforma di continuo, portandoci avanti e indietro nella storia e
nei luoghi in cui questa vicenda si è svolta: Maria attende irrequieta, concitata, comica e spaventata l’attesa di Lillo; anche la contemporanea affronta la smania dell’attesa, indagando le differenze del suo tempo, analizzando se stessa nel confronto con Maria.
Il primo spettacolo che va in scena giovedì 27 ottobre alle 21.30, al Planetario di Villa Filippina, è "Nel Nome di Maria" di Chiara Gambino, con Chiara Gambino e Alba Sofia Vella e con le musiche originali di Domenico Gargano.
Lo spettacolo trae spunto e rielabora un fatto di cronaca mafiosa avvenuto a Palermo il 14 novembre del 1982.
Ciò che ha preceduto la stesura della drammaturgia è un tarlo che segna l’intera messa in scena: “Sarebbe potuto andare diversamente?”.
Maria Lo Bello, fidanzata nonché parte attiva chiamata in causa nel racconto, risponde inconsapevole a questa domanda per tutta la durata dello spettacolo con un flusso di coscienza verace e ironico, fragile e disincantato raccontando l’incontro, e inseguito l’amore che l'ha portata a “zitarsi” - fidanzarsi - con Calogero (Lillo per gli amici) Zucchetto, poliziotto presso la squadra Mobile della Questura di Palermo.
Una giovane donna seduta insieme al pubblico in teatro, pronta per assistere alla pièce teatrale si trova d’improvviso catapultata nel mondo di Maria, nel suo tempo, scoprendo e ricordando insieme a lei la vergogna di una Palermo martoriata dalla guerra mafiosa, ma anche la nascita di un amore pragmatico e incantato con cui poter progettare un futuro.
La colonna portante dello spettacolo è il concetto di Tempo-Spazio che si trasforma di continuo, portandoci avanti e indietro nella storia e
nei luoghi in cui questa vicenda si è svolta: Maria attende irrequieta, concitata, comica e spaventata l’attesa di Lillo; anche la contemporanea affronta la smania dell’attesa, indagando le differenze del suo tempo, analizzando se stessa nel confronto con Maria.
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