Nessuno tocchi il divorzio: a Palermo si marcia contro il disegno di legge di Pillon
- piazza Francesco Crispi - Palermo - Vedi mappa
- 10 novembre 2018 (evento concluso)
- 15.30
- Gratuito
1.450
LETTUR
E

In segno di protesta contro il disegno di legge proposto dal senatore Stefano Pillon, Palermo - in contemporanea con molte città d'Italia - è attraversata da un corteo: la partenza è alle 15.30 di sabato 10 novembre da piazza Francesco Crispi per giungere in piazza Verdi attraversando via Libertà e via Ruggero Settimo.
Il corteo di Palermo è organizzato dal Coordinamento antiviolenza 21 luglio e sostenuto e incoraggiato dal Coordinamento Palermo Pride.
Sono più di 50 gli organismi nazionali, regionali e locali che hanno promosso la mobilitazione del 10 novembre e aderito al manifesto dell'Associazione nazionale D.i.re - donne in rete contro la violenza: il disegno di legge Pillon viola gli art. 2 e 3 , 24 e 25 della costituzione, viola apertamente la Convenzione di Istanbul, la convenzione CEDAW e la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Il disegno di legge (che puoi leggere integralmente qui) prevede infatti dei cambiamenti sostanziali nelle procedure di divorzio, separazione e affido dei figli minori.
«Stiamo avendo sotto gli occhi la prima reale minaccia ai diritti di tutti gli italiani: il Disegno di legge firmato da Pillon è profondamente maschilista e retrogrado, trova i suoi fondamenti su teorie che il senatore spaccia per scientifiche ma che non hanno alcun valore in tal senso e intende – ed è stato detto a chiare lettere dallo stesso Pillon – scoraggiare la separazione di due coniugi con qualunque mezzo, intende demonizzare il divorzio, intende ignorare gli episodi di violenza esacerbando un clima di ricatto al coniuge vittima tra le fila della procedura della separazione, intende introdurre la zampa del pubblico nelle case private e infine ignora le reali esigenze e necessità dei figli minori» fanno sapere dal Coordinamento Palermo Pride.
«Quello contro cui è necessario manifestare è un salto indietro nel tempo, a un tempo in cui il matrimonio non era un contratto rescindibile e in cui la volontà delle persone, dei coniugi, non era presa in considerazione poiché il fine ultimo e unico del Governo era mantenere le unioni – tra uomo e donna, le uniche ammissibili come specificato dallo stesso senatore – salde a qualunque costo, perfino a costo del benessere psicofisico della coppia e dei figli».
«È stato sufficiente leggere il testo integrale del Ddl - concludono - per avere la certezza di doversi schierare affinché resti soltanto un'idea, malsana e regressiva, dettata da una concezione della politica come strumento del fanatismo religioso».
Il corteo di Palermo è organizzato dal Coordinamento antiviolenza 21 luglio e sostenuto e incoraggiato dal Coordinamento Palermo Pride.
Sono più di 50 gli organismi nazionali, regionali e locali che hanno promosso la mobilitazione del 10 novembre e aderito al manifesto dell'Associazione nazionale D.i.re - donne in rete contro la violenza: il disegno di legge Pillon viola gli art. 2 e 3 , 24 e 25 della costituzione, viola apertamente la Convenzione di Istanbul, la convenzione CEDAW e la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Il disegno di legge (che puoi leggere integralmente qui) prevede infatti dei cambiamenti sostanziali nelle procedure di divorzio, separazione e affido dei figli minori.
«Stiamo avendo sotto gli occhi la prima reale minaccia ai diritti di tutti gli italiani: il Disegno di legge firmato da Pillon è profondamente maschilista e retrogrado, trova i suoi fondamenti su teorie che il senatore spaccia per scientifiche ma che non hanno alcun valore in tal senso e intende – ed è stato detto a chiare lettere dallo stesso Pillon – scoraggiare la separazione di due coniugi con qualunque mezzo, intende demonizzare il divorzio, intende ignorare gli episodi di violenza esacerbando un clima di ricatto al coniuge vittima tra le fila della procedura della separazione, intende introdurre la zampa del pubblico nelle case private e infine ignora le reali esigenze e necessità dei figli minori» fanno sapere dal Coordinamento Palermo Pride.
«Quello contro cui è necessario manifestare è un salto indietro nel tempo, a un tempo in cui il matrimonio non era un contratto rescindibile e in cui la volontà delle persone, dei coniugi, non era presa in considerazione poiché il fine ultimo e unico del Governo era mantenere le unioni – tra uomo e donna, le uniche ammissibili come specificato dallo stesso senatore – salde a qualunque costo, perfino a costo del benessere psicofisico della coppia e dei figli».
«È stato sufficiente leggere il testo integrale del Ddl - concludono - per avere la certezza di doversi schierare affinché resti soltanto un'idea, malsana e regressiva, dettata da una concezione della politica come strumento del fanatismo religioso».
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Elliott Erwitt (per la prima volta) a Palermo: 190 scatti unici a Palazzo Reale
-
MOSTRE
"Spazio Umano" a Palermo: visionari e visioni nella chiesa di San Mamiliano
-
FESTIVAL E RASSEGNE
Tutti gli eventi (gratuiti) dell'estate a Monreale: concerti, teatro, birra e cabaret
COSA C'È DA FARE
EVENTI IN SICILIA
ESPERIENZE
Scelto da Balarm

Dal 27 al 28 settembre 2025
Visite guidate con pranzo e degustazioni: un weekend di relax a due passi da Palermo
Abbazia dei Benedettini - San Martino delle Scale (Pa)
3.932 di Redazione
DOVE MANGIARE
Scelto da Balarm

Dal 27 al 28 settembre 2025
Due giorni per gustare (gratis) la Sicilia: star di MasterChef, talk e musica a Palermo
Villa D'Amato - Palermo
6.945 di Redazione
Idee, storie, persone che muovono la Sicilia
-
Seguici su -
La tua pubblicità su Balarm
©Copyright 2003-2025
Bmedia Srl
- P.IVA 07064240828
La riproduzione totale o parziale di tutti i contenuti, in qualunque forma, su qualsiasi supporto è proibita.
Balarm.it è una testata giornalistica registrata. Autorizzazione del Tribunale di Palermo n° 32 del 21/10/2003
Direttore responsabile:
Fabio Ricotta