"Non Plus Ultras": a Catania lo spettacolo in scena sul palco di Zo Centro Culture Contemporanee
Per l’ottava rassegna "Palco Off", sabato 29 febbraio alle 21 e domenica 1 marzo alle 18, va in scena sul palco di Zo Centro Culture Contemporanee di Catania, lo spettacolo "Non Plus Ultras" con Adriano Pantaleo e la drammaturgia e regia di Gianni Spezzano.
Ispirato alla storia di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto a seguito di una ferita inferta da un tifoso romanista mentre si avviava allo stadio Olimpico per assistere all’incontro Napoli-Fiorentina, lo spettacolo cerca di rispondere ad una domanda: qual è il modello di vita degli ultras? Attraverso un’indagine teatrale durata 4 anni, l’autore racconta una filosofia di vita basata su regole non scritte ma condivise tacitamente da tutti.
Il progetto si presenta come un monologo che al suo interno vede sviluppati svariati codici espressivi e drammaturgici. Difatti parte della storia è raccontata in prima persona, in uno stile più classico da teatro di narrazione, mentre un'altra parte ha uno stile performativo.
Ricreando le atmosfere sonore tipiche degli stadi, attraverso l'utilizzo di una ''loop station'', lo spettatore viene fiondato in prima persona sugli spalti, in quella curva che rappresenta uno spazio di libertà conquistato, faccia a faccia con quel mondo che spesso vediamo solo attraverso i telegiornali o sulla pay per view, comodamente seduti sui nostri divani.
Ispirato alla storia di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto a seguito di una ferita inferta da un tifoso romanista mentre si avviava allo stadio Olimpico per assistere all’incontro Napoli-Fiorentina, lo spettacolo cerca di rispondere ad una domanda: qual è il modello di vita degli ultras? Attraverso un’indagine teatrale durata 4 anni, l’autore racconta una filosofia di vita basata su regole non scritte ma condivise tacitamente da tutti.
Il progetto si presenta come un monologo che al suo interno vede sviluppati svariati codici espressivi e drammaturgici. Difatti parte della storia è raccontata in prima persona, in uno stile più classico da teatro di narrazione, mentre un'altra parte ha uno stile performativo.
Ricreando le atmosfere sonore tipiche degli stadi, attraverso l'utilizzo di una ''loop station'', lo spettatore viene fiondato in prima persona sugli spalti, in quella curva che rappresenta uno spazio di libertà conquistato, faccia a faccia con quel mondo che spesso vediamo solo attraverso i telegiornali o sulla pay per view, comodamente seduti sui nostri divani.
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