"Le Violon Noir": la musica del mistero apre la Stagione degli Amici della Musica
Il violinista Guido Rimonda
Parte con un protagonista d'eccezione la Stagione 2018 degli Amici della Musica al Politeama Garibaldi: il violinista e direttore d'orchestra Guido Rimonda arriva a Palermo lunedì 22 gennaio alle 17.15 e martedì 23 gennaio alle 21.00.
Il musicista porta sul palco "Le Violon Noir", insieme alla Camerata Ducale, orchestra fondata nel 1992 dallo stesso Rimonda e da Cristina Canziani, con l’intento di eseguire le opere del compositore e violinista Giovanni Battista Viotti.
Il concerto lega insieme le musiche di Tartini, Gluck, Paganini, Ravel, Wieniawski e Williams grazie a un immaginario filo rosso di mistero e morte: musica nera, appunto.
"Le Violon Noir" è nata come omaggio allo strumento che Raimonda suona, lo Stradivari appartenuto a Jean-Marie Leclair. Proprio questo violinista francese negli ultimi anni della sua vita era divenuto misantropo e si era rinchiuso in casa, solo con il suo violino.
Morì pugnalato e il cadavere, rinvenuto a due mesi dalla morte, fu trovato abbracciato allo strumento che riporta ancora una macchia scura, come impronta della mano che lo stringeva. Il violino fu chiamato allora le violon noir per via del giallo che ammanta la storia.
Il musicista porta sul palco "Le Violon Noir", insieme alla Camerata Ducale, orchestra fondata nel 1992 dallo stesso Rimonda e da Cristina Canziani, con l’intento di eseguire le opere del compositore e violinista Giovanni Battista Viotti.
Il concerto lega insieme le musiche di Tartini, Gluck, Paganini, Ravel, Wieniawski e Williams grazie a un immaginario filo rosso di mistero e morte: musica nera, appunto.
"Le Violon Noir" è nata come omaggio allo strumento che Raimonda suona, lo Stradivari appartenuto a Jean-Marie Leclair. Proprio questo violinista francese negli ultimi anni della sua vita era divenuto misantropo e si era rinchiuso in casa, solo con il suo violino.
Morì pugnalato e il cadavere, rinvenuto a due mesi dalla morte, fu trovato abbracciato allo strumento che riporta ancora una macchia scura, come impronta della mano che lo stringeva. Il violino fu chiamato allora le violon noir per via del giallo che ammanta la storia.
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