Poetica delle immagini e amore per la Sicilia nelle opere di Carmen Frisina

Maurizio Lucchese e Carmen Frisina
L’esposizione si articola in diciassette dipinti a olio su tela, che sintetizzano l’amore della pittrice palermitana per la Sicilia, tra scorci idilliaci, spiagge mediterranee e fichi d’india. Oltre all’elemento paesaggistico, a dominare l’espressività dell’artista è la rappresentazione della quotidianità con tratti gentili ed eleganti; particolarmente apprezzati dalla critica sono il senso della prospettiva e l’uso sapiente del colore.
Classe ‘48, docente di Economia fino alla pensione, Carmen Frisina possiede una sensibilità rara che si manifesta anche nella rappresentazione a tratti malinconica del passato e in una dimensione onirica che, tra nostalgia e vitalità, emerge dalle sue opere, tra le quali figurano gemme come "Scala dei Turchi", "Controvento" e "Il tempo che fu".
Un tema, quello dell’osservazione del paesaggio attraverso la raffigurazione di scorci di intensa bellezza, che rappresenta la cifra espressiva per eccellenza della pittrice, i cui lavori sono stati pubblicati su prestigiose riviste e cataloghi d’arte e che le ha valso l’amore e la stima del pubblico, oltre che il riconoscimento della critica con targhe e medaglie.
Di recente, la sua pluripremiata opera “Serra e laghetto del villino Florio all’Olivuzza”, inoltre, le ha assegnato il sedicesimo posto in occasione della Biennale Internazionale d’Arte del Mediterraneo fra seicento artisti partecipanti: ancora un’intensa rappresentazione della Natura, attraverso un tocco ottocentesco.
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