"Pray for Seamen": mostra di Francesco Bellina e Stefano Liberti all'Ecomuseo del Mare

Particolare di uno scatto di "Pray for Seamen"
"Pray for Seamen" è un progetto di ricerca artistica di Francesco Bellina e Stefano Liberti, curato da Izabela Moren per Fondazione Studio Rizoma e vincitore della decima edizione dell'"Italian council" del Ministero dei Beni Culturali.
Indagando il degrado della piccola pesca e delle comunità portuali attraverso storie umane, "Pray For Seamen" racconta una storia di legami: quello tra l'uomo e il mare, la pesca e la città, il clima che cambia e un mestiere che deve farci i conti quotidianamente.
Ma anche quelli più inaspettati: i legami tra tre luoghi che vivono di pesca e tra le persone che, pur avendo un mare a dividere le loro terre, condividono un orizzonte comune.
Il lavoro si svolge a Trapani, città di origine di Bellina, sulle Isole Kerkennah in Tunisia e ad Accra, in Ghana, un tempo floridi porti per la pesca artigianale, oggi schiacciati dalla globalizzazione, dallo sfruttamento e dall'influenza del riscaldamento globale.
Inoltre su questo ecosistema già delicato sono intervenute anche le pratiche di pesca industriale su larga scala che hanno svuotato gli oceani, impoverendo sia i pescatori che l'ambiente.
La mostra è visitabile dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00 e il sabato dalle 17.00 alle 21.00.
Indagando il degrado della piccola pesca e delle comunità portuali attraverso storie umane, "Pray For Seamen" racconta una storia di legami: quello tra l'uomo e il mare, la pesca e la città, il clima che cambia e un mestiere che deve farci i conti quotidianamente.
Ma anche quelli più inaspettati: i legami tra tre luoghi che vivono di pesca e tra le persone che, pur avendo un mare a dividere le loro terre, condividono un orizzonte comune.
Il lavoro si svolge a Trapani, città di origine di Bellina, sulle Isole Kerkennah in Tunisia e ad Accra, in Ghana, un tempo floridi porti per la pesca artigianale, oggi schiacciati dalla globalizzazione, dallo sfruttamento e dall'influenza del riscaldamento globale.
Inoltre su questo ecosistema già delicato sono intervenute anche le pratiche di pesca industriale su larga scala che hanno svuotato gli oceani, impoverendo sia i pescatori che l'ambiente.
La mostra è visitabile dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00 e il sabato dalle 17.00 alle 21.00.
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