Quando l'immagine diventa suono: a Palermo il progetto "Tagli in LA#min" di Roberto Caccamo
Progetto "Tagli in La#min" - Roberto Caccamo
Con "Tagli in LA#min", l'artista Roberto Caccamo inaugura un progetto in cui è l'ambito sonoro ad assumere il protagonismo, in quella chiave disturbante che la linea curatoriale de L'arca degli esposti ricerca e
valorizza, tanto da accogliere con favore un improvviso cambio di rotta di medium.
È dall'immagine al suono, difatti, che si muove l'arte di Caccamo: le isole scultoree dell'artista che nessuno, da un catalogo, immaginerebbe tutt'altro che silenti, data la personalità che la loro componente visiva esprime, sono sovrastate da un rumore di fondo, alla lunga assordante, ritmato da una regolarità perturbante.
La fruizione così, generalmente governata da una forza attrattiva, qui si ribalta in direzione repulsiva: cambio di verso che, nell'opera di Caccamo, è vitale, così come il gioco e l'ironia, sottili elementi che tornano nel corpus dei lavori.
A governare il tutto, una dimensione da teatro dell'assurdo, determinata da una rivisitazione del quotidiano: strane combinazioni di oggetti comuni, inusitati incastri di frammenti di vita, privati del loro valore universale, assurti a livello poetico e immersi in un mare di suoni.
valorizza, tanto da accogliere con favore un improvviso cambio di rotta di medium.
È dall'immagine al suono, difatti, che si muove l'arte di Caccamo: le isole scultoree dell'artista che nessuno, da un catalogo, immaginerebbe tutt'altro che silenti, data la personalità che la loro componente visiva esprime, sono sovrastate da un rumore di fondo, alla lunga assordante, ritmato da una regolarità perturbante.
La fruizione così, generalmente governata da una forza attrattiva, qui si ribalta in direzione repulsiva: cambio di verso che, nell'opera di Caccamo, è vitale, così come il gioco e l'ironia, sottili elementi che tornano nel corpus dei lavori.
A governare il tutto, una dimensione da teatro dell'assurdo, determinata da una rivisitazione del quotidiano: strane combinazioni di oggetti comuni, inusitati incastri di frammenti di vita, privati del loro valore universale, assurti a livello poetico e immersi in un mare di suoni.
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