Rossella Poidomani da )( a Palermo: "Grattarsi forte l'ombelico" in mostra

Sabato 9 dicembre alle 11.00, )( apre il cancello verde per l'ultima mostra del 2023: "Grattarsi forte l'ombelico" di Rossella Poidomani, a cura di Ilaria Cascino.
Lo spazio, vissuto mediante la dissimulazione del proprio corpo, fagocita Rossella Poidomani nell'istante in cui tenta di autodefinirsi malgrado la consapevolezza di non trovarsi.
L'interiorizzazione del conflitto induce l'artista a grattarsi forte l'ombelico, a lacerare quella cicatrice non rimarginata che è stata luogo di costruzione identitaria: l'accanimento su una delle zone meno stratificate e più deboli dell'addome si fa rito di conciliazione tra materia e vulnerabilità.
Come estrema conseguenza del logoramento, il dolore rileva l'esistenza e l'interferenza degli altri corpi la rende tangibile: la sensibilità, costantemente contratta, rimarca la cruda documentazione, mentre il contatto con la pelle riflette la relazione che l'artista definisce con la propria fisicità.
Gli apparati architettonici del paesaggio si intersecano in strati biologici destinati a tradursi in forme antropiche e a enunciare un autoritratto fino a ora incomunicabile, cosicché la sedimentazione e l'adattamento all'ambiente convergano per resistere a ogni dimensione temporale.
La mostra resta visitabile su appuntamento dalle 11.00 alle 16.00 fino al 9 gennaio 2024.
Lo spazio, vissuto mediante la dissimulazione del proprio corpo, fagocita Rossella Poidomani nell'istante in cui tenta di autodefinirsi malgrado la consapevolezza di non trovarsi.
L'interiorizzazione del conflitto induce l'artista a grattarsi forte l'ombelico, a lacerare quella cicatrice non rimarginata che è stata luogo di costruzione identitaria: l'accanimento su una delle zone meno stratificate e più deboli dell'addome si fa rito di conciliazione tra materia e vulnerabilità.
Come estrema conseguenza del logoramento, il dolore rileva l'esistenza e l'interferenza degli altri corpi la rende tangibile: la sensibilità, costantemente contratta, rimarca la cruda documentazione, mentre il contatto con la pelle riflette la relazione che l'artista definisce con la propria fisicità.
Gli apparati architettonici del paesaggio si intersecano in strati biologici destinati a tradursi in forme antropiche e a enunciare un autoritratto fino a ora incomunicabile, cosicché la sedimentazione e l'adattamento all'ambiente convergano per resistere a ogni dimensione temporale.
La mostra resta visitabile su appuntamento dalle 11.00 alle 16.00 fino al 9 gennaio 2024.
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