Sicilia crocevia di popoli, anche in cucina: la cena medievale al VintiReci è un'esperienza unica
Una cena medievale al Castello Formentini di San Floriano del Collio, in provincia di Gorizia (foto Fotoimpronte Art Studio)
Menu che si può gustare mercoledì 11 e giovedì 12 marzo in occasione dell'esclusiva Notte Medievale, due serate per riscoprire la grandezza culturale del popolo siciliano attraverso il gusto, ma non solo.
La cena medievale è una vera e propria esperienza immersiva arricchita, tra una portata e l'altra in tavole apparecchiate secondo il gusto di quel tempo, da figuranti in abiti d'epoca del gruppo rievocativo "Croce Normanna di Ruggero II", uno sputafuoco e dai racconti e gli aneddoti del professore Mariano Lanza (accompagnato alla chitarra medievale dal maestro Francesco Maria Martorana), che cura la "regia" dell'evento.
È stata equa perché ha saputo deliziare il povero nel poco e il ricco nel molto, dimostrando che non importa il quanto o il cosa, quanto il come. È quel filo nascosto che ha unito la storia della nostra Terra rendendola cosmopolita.
È quell’odore intenso che fuoriesce dal borbottio di una pignata e si insinua nei pori della nostra pelle in modo indelebile. È quel boccone gustato ad occhi chiusi che manda in estasi il palato e risveglia la nostra identità, la nostra meravigliosa essenza di crocevia di popoli.
E il menu della cena medievale rispecchia tutto questo: tradizione e culture si mescolano e prendono vita, squisitamente elaborate in chiave VintiReci, con ingredienti importanti come lo zafferano, i datteri, le fave, introdotti dagli arabi, e il baccalà, la selvaggina e le aringhe di stampo normanno.
Spicca tra gli antipasti "u ficatu ri setti cannola", che ricorda le sette bocche della fontana del Garraffello alla Vucciria di Palermo dove fino a qualche tempo fa gli ambulanti vendevano la zucca in agrodolce, tipico piatto arabo, arricchito da pezzetti di fegato di vitello.
Si passa poi alla "Pasta del generale Eufemio", conosciuta oggi come pasta con le sarde, piatto arrangiato dal cuoco durante una campagna militare nel siracusano per sfamare le truppe, e ai secondi tra i quali spicca il dolico dall’occhio nero, fagioli del tempo prima che arrivassero quelli di importazione americana.
Non c'è cena che si rispetti che non si concluda con il dolce, che qui diventa un tripudio di essenze di gelsomino (visualizza il menu completo della cena medievale).
Per partecipare alle cene della Notte Medievale del VintiReci è necessaria la prenotazione al numero 392 6924927.
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