TEATRO E CABARET
HomeEventiTeatro e cabaret

"Alkestis", la reinterpretazione di Euripide

  • Teatro Libero R-Esistenze
  • Teatro Libero - Palermo
  • - Palermo
  • Dal 3 al 5 ottobre 2013 (evento concluso)
  • 21:15
  • 8 euro (intero), 5 euro (per coloro che fanno l´abbonamento e per gli under 25)
  • È possibile usufruire di uno sconto del 10% per la sera della prima presentando le carte ModusCard, Carta Più Feltrinelli, Touring Club e Ideanet. I biglietti possono essere acquistati presso il botteghino del teatro dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 e dalle 19 in poi nei giorni di spettacolo. È necessaria la prenotazione telefonica. Per le prenotazioni e per tutte le informazioni consultare il sito web www.teatroliberopalermo.com o chiamare il numero telefonico 091.6174040.

Al teatro Libero di Palermo va in scena una reinterpretazione in chiave contemporanea della tragedia "Alcesti" di Euripide, che la attualizza e la rende più vicina alla sensibilità dello spettatore contemporaneo. Grazie al lavoro del drammaturgo Manlio Marinelli e della regista Lia Chiappara, l'Alcesti in scena al teatro Libero è un'eroina che si staglia in uno scenario quasi apocalittico, sulla sfondo di un'immaginaria città greca sospesa tra favola e cronaca contemporanea.

L'Alkestis di Manlio Marinelli e Lia Chiappara è narrata, come nella tragedia originaria, da personaggi che si sono limitati a vedere i fatti e non a farli. In questo caso sono Mr. Apollon e Mr. Thanatos a spiegare come l'amato marito di Alcesti sia tenuto prigioniero da un vile tiranno, e di come lei, unica luce in un panorama disastrato e composto da figure del tutto anti-eroiche e addolorate, sia disposta al sacrificio estremo.

La messa in scena diviene ulteriormente emozionante grazie ai riferimenti agli accadimenti di oggi e alle riletture di artisti contemporanei che rendono la tragedia e gli stessi personaggi del tutto attuali, creando la perfetta illusione di una vera e riuscita trasposizione dei personaggi dal tempo di Euripide ai giorni nostri.

 

COSA C'È DA FARE