"Almanacco Siciliano": le vittime della mafia "parlano" al Teatro Biondo
Le vittime della mafia parlano ancora: non solo per quelle idee che rimangono radicate in molti cuori, ma anche per mezzo di uno spettacolo basato sull'originale opera di Roberto Alajmo, "Almanacco Siciliano", in scena fino al 21 gennaio al Teatro Biondo.
Lo spettacolo, con la regia di Vincenzo Pirrotta, andranno, in maniera commovente, gli ultimi pensieri e gli ultimi momenti di uomini e donne uccisi nel corso dei cinquant'anni della guerra di mafia in Sicilia.
Dopo il felice debutto della scorsa estate, l'Almanacco torna al Biondo, all'interno della Sala Strehler. Come in "Spoon River", antologia poetica di Edgar Lee Masters, a parlare - anzi, a raccontare - sono i morti: nell'opera di Alajmo, edita da "Il Palindromo", sono proprio loro ad avere voce e a descrivere l'immagine precendente alla trasformazione di quella luce davvero troppo forte delle mattine di fine luglio in nero.
Così va in scena un repertorio arguto e asciutto che non si focalizza sulla brutalità della morte e dello spargimento di sangue, ma sulle emozioni, sui rimpianti e su quel retrogusto amaro derivato dal non aver saputo capire e fermare quella lunga catena di morti violente.
Sul palco Vincenzo Pirrotta, regista e interprete, insiema a Elisa Lucarelli e Cinzia Maccagnano. Le musiche originali sono di Marco Betta e dei Fratelli Mancuso, la scena di Claudio La Fata, i costumi dello stesso Pirrotta e le luci di Nino Annaloro.
Lo spettacolo andrà in scena l'11, il 12, il 18 e il 19 gennaio alle 21, mentre il 13, il 14, il 20 e il 21 gennaio alle ore 17.30.
Lo spettacolo, con la regia di Vincenzo Pirrotta, andranno, in maniera commovente, gli ultimi pensieri e gli ultimi momenti di uomini e donne uccisi nel corso dei cinquant'anni della guerra di mafia in Sicilia.
Dopo il felice debutto della scorsa estate, l'Almanacco torna al Biondo, all'interno della Sala Strehler. Come in "Spoon River", antologia poetica di Edgar Lee Masters, a parlare - anzi, a raccontare - sono i morti: nell'opera di Alajmo, edita da "Il Palindromo", sono proprio loro ad avere voce e a descrivere l'immagine precendente alla trasformazione di quella luce davvero troppo forte delle mattine di fine luglio in nero.
Così va in scena un repertorio arguto e asciutto che non si focalizza sulla brutalità della morte e dello spargimento di sangue, ma sulle emozioni, sui rimpianti e su quel retrogusto amaro derivato dal non aver saputo capire e fermare quella lunga catena di morti violente.
Sul palco Vincenzo Pirrotta, regista e interprete, insiema a Elisa Lucarelli e Cinzia Maccagnano. Le musiche originali sono di Marco Betta e dei Fratelli Mancuso, la scena di Claudio La Fata, i costumi dello stesso Pirrotta e le luci di Nino Annaloro.
Lo spettacolo andrà in scena l'11, il 12, il 18 e il 19 gennaio alle 21, mentre il 13, il 14, il 20 e il 21 gennaio alle ore 17.30.
Se vuoi essere informato su altri eventi come questo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Dal 7 luglio 2023 al 19 maggio 2024L'antico Tempio di Segesta riapre dopo 20 anni: le visite con la nuova mostra "Elyma"
-
MOSTRE
Dal 1 dicembre 2023 al 30 settembre 2024Alla scoperta della "Palermo Felicissima": la mostra interattiva riapre Palazzo Bonocore
-
MOSTRE
Dal 13 dicembre 2023 al 30 settembre 2024"Thesaurus" a Palazzo Reale: la mostra sui tesori (segreti) della Cappella Palatina