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"Pene d´amor perdute", al Libero lo scontro tra piacere e ragione

  • "Persistere", 47ma Stagione del Teatro Libero
  • Teatro Libero - Palermo
  • - Palermo
  • Dal 17 al 18 ottobre 2014 (evento concluso)
  • 21:15
  • 7 euro (posto unico); 4 euro (ridotto under25); 3 euro (promozione per abbonati)
  • Biglietti acquistabili al botteghino del teatro aperto nei giorni di spettacolo dalle 19.30 (serali) e dalle 15 (pomeridiani). Si consiglia prenotazione telefonica al numero 091.6174040. Per maggiori informazioni sugli abbonamenti è possibile visitare il sito web http://www.teatroliberopalermo.com/info-utili/abbonamenti/

Balarm
La redazione

Si può rinunciare ai piaceri “vani” della vita per dedicare il proprio tempo a lunghi periodi di studio ed erudizione? Questa è la domanda che si pone "Pene d'amore perdute", un divertissement shakespeariano che gioca di rimandi e come una fiaba ha nel suo lieto fine la soluzione del conflitto eterno tra principio del piacere e principio di realtà. 

Nei meccanismi drammaturgici raffinati di Shakespeare si dipana la storia del Re di Navarra e dei suoi compagni che giurano fedeltà a un patto di astinenza dal piacere e dalla vita, ma che inesorabilmente, in un gioco fatto di incastri e personaggi ben delineati dal verso del Bardo, si scontreranno di lì a poco con la vita stessa e con la pragmaticità che essa porta in serbo.

Una bella e dolce regina, con la sua corte di dame, infatti, irrompe e sovverte tutti i “buoni” propositi dei giovani del regno di Navarra. E così inizia un inseguimento amoroso non privo appunto di sofferenze e pene, che si risolverà in un lieto fine.

La scrittura skakespeariana in “Pene d’amore perdute” risponde allo schema eufistico che fa dell’uso della retorica uno strumento di “smascheramento” della convenzione. Il verso, rispettato a pieno nella traduzione utilizzata, si fa voce del contrasto tra convenzione e retorica da una parte e vitalità e spontaneità dall’altra.

Un inno alla vita che non nega un rimando al teatro e alla sua funzione.

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