"Radio Belìce non trasmette" al Nuovo Montevergini
Due uomini si barricano dentro uno spazio vuoto. Nel buio assemblano trasmettitore e antenna, collegano microfoni e cavi. Intercettano il segnale e lanciano l'allarme: "SOS!.. Terremoto di Stato!.. Terremoto di Stato!".
Perché il terremoto, per questi due «kamikaze imbottiti di parole», rappresenta una vera e propria condanna, un ordine piovuto dall'Alto per punire la Valle «che aveva osato alzarsi», il contrappasso ideale per una comunità che aveva osato «pensare il mondo alla rovescia». A lasciarsi incantare dalle mille voci che escono da quella radio clandestina, e che prendono vita nella scena, si scopre così una vicenda esemplare di lotta non violenta e disobbedienza civile: una storia vera, accaduta in Sicilia.
Lo spettacolo "Radio Belìce non trasmette", che si inserisce nella rassegna "Circuito Discreto", è scritto da Giacomo Guarneri; con Dario Muratore e Giacomo Guarneri; regia Marcella Vaccarino e Giacomo Guarneri; musiche originali Angelo Sicurella; suono e luci Francesco Vitaliti; una produzione Cresm e La Pentola nera.
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