You know
Un uomo simpatico, per certi versi ingenuo, Bill (interpretato da Filippo Luna), parte dai suoi ricordi d’infanzia, sprofonda in un’elucubrazione mistico-religiosa dove sesso e fede nella sua mente appaiono, almeno all’inizio, come regioni dai confini labili e sfumati.
In un secondo momento le due regioni si fonderanno dando origine ad una chimera, impersonificata dal protagonista, divenuto marchettaro, e colto in questa sua trasformazione che si consuma e vivifica nella scena. All’apoteosi del suo delirio, di nuovo un ricordo dolce e doloroso lo riporterà indietro nel tempo.
Un ricordo talmente vivo e terribile che ci farà innamorare un’altra volta di lui, rivelandoci il dramma vero che si nasconde dietro alla sua mostruosità. “Guardami!” griderà ad un certo punto Bill allo spettatore . Un “guardami” che sta ad indicare un’esigenza di chi percepisce nello sguardo dell’altro l’incapacità di sondare. You know… è, invece, un testo che vuole scavare, andare a fondo nella verità delle cose, anche se questa potrà non piacere, anche se questa si rivelerà orribile.
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