Testimonianze, musica, video e un corteo: Palermo celebra la vittoria sul fascismo di quel 25 aprile
Festeggiavano la vittoria sul fascismo di Mussolini: siamo a Bologna nel 1945
Per la ricorrenza l’Anpi Palermo Comandante Barbato e il Comitato 25 Aprile Palermo hanno pensato a una serie di appuntamenti (consulta il programma completo) che partono mercoledì 24 aprile in vari luoghi della città, da piazza Bellini sino a piazza Casa Professa.
Oltre al corteo che partirà alle 10 dal Giardino Inglese per giungere davanti alla scalinata del Teatro Massimo, è prevista anche una cena sociale in compagnia della musica degli Utveggi, Trinity Unite e Two Giants Trio, per concludere in allegria una giornata ricca di memoria e nuove responsabilità.
Un po' di storia: l'anniversario della liberazione d'Italia (anche chiamato "festa della Liberazione", anniversario della Resistenza o semplicemente "25 aprile") è una festa nazionale della Repubblica Italiana che ricorre il 25 aprile di ogni anno.
È un giorno fondamentale per la storia d'Italia e assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall'8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.
Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate.
Parallelamente il CLNAI emanò in prima persona dei decreti legislativi, assumendo il potere "in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano", stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo.
"Arrendersi o perire!" fu la parola d'ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi.
Ogni anno, in diverse città d'Italia, si organizzano diverse manifestazioni il cui obiettivo è tutelare i principi di libertà, giustizia, solidarietà e democrazia. Partecipare significa, in un certo senso, dichiararsi antifascisti.
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