"Torsioni, labirinti", un invito alla riflessione: la personale di Enzo Tardia in mostra al Museo Riso

La mostra di Enzo Tardia
Nello spazio espositivo della Foresteria di Palazzo Belmonte Riso, sede del Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, si inaugura "Torsioni, labirinti. Forme e scritture asemiche del terzo millennio", personale di Enzo Tardia, a cura di Tanino Bonifacio e Aldo Gerbino.
L'inaugurazione è in programma per venerdì 22 ottobre alle ore 17.30 e la mostra è visitabile fino al 22 novembre, tutti i giorni tranne il lunedì.
La mostra, che riunisce un’accurata selezione di lavori che coprono l’arco temporale dal 2013 al 2021, è corredata da un catalogo (Edizioni Plumelia) con testi introduttivi di Luigi Biondo e Alberto Samonà, e da un registro critico firmato da Aldo Gerbino, Tanino Bonifacio, Francesco Gallo-Mazzeo e Margherita Musso.
Enzo Tardia, come scrive Aldo Gerbino, offre «il suo percorso labirintico in quel ritmo algido sospinto costantemente da un’aspirazione di centralità, al fine di ancorarsi sempre più all’archivio della memoria».
«Lo spirito di questa nuova esperienza di Enzo Tardia - aggiunge Luigi Biondo - arricchisce gli spazi di Palazzo Belmonte Riso di una nuova consapevolezza, di uno status e di un modus operandi che, transitando dal colore alle forme geometriche, ci avvolge e ci conquista, accompagnandoci verso un nuovo viaggio più ricco e consapevole della ricerca di un’essenza legata all’io moderno e contemporaneo».
L'inaugurazione è in programma per venerdì 22 ottobre alle ore 17.30 e la mostra è visitabile fino al 22 novembre, tutti i giorni tranne il lunedì.
La mostra, che riunisce un’accurata selezione di lavori che coprono l’arco temporale dal 2013 al 2021, è corredata da un catalogo (Edizioni Plumelia) con testi introduttivi di Luigi Biondo e Alberto Samonà, e da un registro critico firmato da Aldo Gerbino, Tanino Bonifacio, Francesco Gallo-Mazzeo e Margherita Musso.
Enzo Tardia, come scrive Aldo Gerbino, offre «il suo percorso labirintico in quel ritmo algido sospinto costantemente da un’aspirazione di centralità, al fine di ancorarsi sempre più all’archivio della memoria».
«Lo spirito di questa nuova esperienza di Enzo Tardia - aggiunge Luigi Biondo - arricchisce gli spazi di Palazzo Belmonte Riso di una nuova consapevolezza, di uno status e di un modus operandi che, transitando dal colore alle forme geometriche, ci avvolge e ci conquista, accompagnandoci verso un nuovo viaggio più ricco e consapevole della ricerca di un’essenza legata all’io moderno e contemporaneo».
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