Tra ambienti esotici e viali sinuosi: la visita guidata del Fai al Giardino Inglese di Palermo
Il Giardino Inglese a Palermo (140° posto con 1.936 voti)
Il Giardino Inglese di Palermo come non lo avete mai visto. Sabato 27 giugno, grazie alle "Giornate Fai" all'aperto si potrà visitare il Parco Pier Santi Mattarella sotto la guida della Delegazione Fai di Palermo.
Quattro i turni di visita disponibili, per un massimo di 15 persone per ogni turno. I posti sono dunque limitati ed è necessaria la prenotazione online (che si chiude venerdì 26 alle 15.00)
La creazione del giardino si lega a quelle trasformazioni che interessarono la città di Palermo e il suo sviluppo urbanistico verso la campagna a nord, avvenuto a metà 800 con l'apertura dell'asse di via Libertà.
Il giardino, sorto per volontà del luogotenente generale della Sicilia, principe di Satriano, fu realizzato nel 1850-51 da Giovan Battista Filippo Basile, con un impianto planimetrico che, seguendo la morfologia del terreno, si ispirava ad ambienti esotici con angoli evocativi che riproponevano l'antico giardino di delizie dell'emiro arabo Ibn Hawqal, con viali sinuosi, collinette, vallate e ponticelli.
L'elenco delle numerose specie da impiantare fu redatto da Vincenzo Tineo in funzione dei luoghi del giardino. Notevole il repertorio di scultura siciliana otto-novecentesca di Benedetto Civiletti, Mario Rutelli, Antonio Ugo e Giovanni Nicolini.
Quattro i turni di visita disponibili, per un massimo di 15 persone per ogni turno. I posti sono dunque limitati ed è necessaria la prenotazione online (che si chiude venerdì 26 alle 15.00)
La creazione del giardino si lega a quelle trasformazioni che interessarono la città di Palermo e il suo sviluppo urbanistico verso la campagna a nord, avvenuto a metà 800 con l'apertura dell'asse di via Libertà.
Il giardino, sorto per volontà del luogotenente generale della Sicilia, principe di Satriano, fu realizzato nel 1850-51 da Giovan Battista Filippo Basile, con un impianto planimetrico che, seguendo la morfologia del terreno, si ispirava ad ambienti esotici con angoli evocativi che riproponevano l'antico giardino di delizie dell'emiro arabo Ibn Hawqal, con viali sinuosi, collinette, vallate e ponticelli.
L'elenco delle numerose specie da impiantare fu redatto da Vincenzo Tineo in funzione dei luoghi del giardino. Notevole il repertorio di scultura siciliana otto-novecentesca di Benedetto Civiletti, Mario Rutelli, Antonio Ugo e Giovanni Nicolini.
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