"U Parrinu" al Teatro Biondo: l'attore Christian Di Domenico racconta le sue giornate con Padre Puglisi
L'attore Christian Di Domenico
Nell'anniversario della nascita e della morte di padre Pino Puglisi, sabato 15 settembre, il Teatro Biondo di Palermo ospita l'attore Christian Di Domenico e il suo monologo "U Parrinu": appuntamento alle ore 20.30.
Si tratta di un monologo scritto e interpretato da Di Domenico, che con padre Pino Puglisi ha vissuto alcune estati della sua giovinezza, un ricordo che si snoda tra cronaca, politica ed esperienze personali.
La storia inizia sul mare, precisamente su una scogliera, con il ricordo di quella prima giornata di mare passata coi bambini du parrinu strano, che indossava i calzoni. In quel luogo Christian, siciliano di origine ma milanese di fatto, fa esperienza dell’onore dei mafiosi, obbligati sin da piccoli a non chiedere mai scusa a nessuno.
Allo stesso tempo impara anche l’onore del perdono, che Pino predicherà a San Gaetano di Brancaccio, quartiere con la più alta concentrazione mafiosa dell’intera Sicilia, fino a quel giorno di metà settembre del Novantatré.
Qualche anno dopo, Christian ritorna su quella scogliera. E comincia da lì, dai suoi ricordi, a raccontarci di Pino, dell’amico di famiglia, dell’uomo di chiesa, del maestro di scuola, che in punto di morte ha perdonato la violenza di gli ha puntato la pistola alla nuca. Perché era certo che il perdono, con col proprio esempio, potesse essere insegnato.
Si tratta di un monologo scritto e interpretato da Di Domenico, che con padre Pino Puglisi ha vissuto alcune estati della sua giovinezza, un ricordo che si snoda tra cronaca, politica ed esperienze personali.
La storia inizia sul mare, precisamente su una scogliera, con il ricordo di quella prima giornata di mare passata coi bambini du parrinu strano, che indossava i calzoni. In quel luogo Christian, siciliano di origine ma milanese di fatto, fa esperienza dell’onore dei mafiosi, obbligati sin da piccoli a non chiedere mai scusa a nessuno.
Allo stesso tempo impara anche l’onore del perdono, che Pino predicherà a San Gaetano di Brancaccio, quartiere con la più alta concentrazione mafiosa dell’intera Sicilia, fino a quel giorno di metà settembre del Novantatré.
Qualche anno dopo, Christian ritorna su quella scogliera. E comincia da lì, dai suoi ricordi, a raccontarci di Pino, dell’amico di famiglia, dell’uomo di chiesa, del maestro di scuola, che in punto di morte ha perdonato la violenza di gli ha puntato la pistola alla nuca. Perché era certo che il perdono, con col proprio esempio, potesse essere insegnato.
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