Un dialogo tra passato e presente: "Angels with Dirty Faces" al Museo Riso di Palermo

"Angels with Dirty Faces" di Igor Grubic
C’è ancora tempo per visitare "Angels with Dirty Faces", il progetto dell’artista croato Igor Grubić, allestito presso il Museo Riso di Palermo quale evento collaterale alla mostra “Onofrio Tomaselli e il verismo in Sicilia” in corso presso la GAM Galleria d’Arte Moderna Empedocle Restivo di Palermo.
La mostra di Grubić, curata da Daniela Brignone, Evelina De Castro e Rosaria Raffaele Addamo, è visitabile tutti i giorni fino al 7 settembre 2025: un'occasione di immergersi nell’arte che dialoga tra passato e presente. L’opera di Grubić, realizzata nel 2000 per il Museo di Arte Contemporanea di Belgrado, trae ispirazione dalla protesta dei minatori di Kolubara, momento cruciale nella caduta del regime di Milošević.
Video e fotografie si fondono per raccontare angeli che scendono in terra, rinunciando alla loro immortalità per trasformarsi in minatori: volti anneriti dal carbone diventano simbolo di resistenza e dignità operaia.
«Il progetto crea un ponte potente con l’opera di Tomaselli – sottolinea Evelina De Castro, direttrice del Museo Riso – Se Tomaselli denunciava lo sfruttamento minorile nella Sicilia ottocentesca, Grubić rilegge quelle stesse tematiche con linguaggi contemporanei, mantenendo intatta la forza della denuncia sociale».
"Angels with Dirty Faces" invita a riflettere sul valore del lavoro e sulla dignità dei lavoratori, tra pittura verista e videoarte, tra Sicilia e Balcani. Due settimane ancora per non lasciarsela sfuggire. La rassegna è realizzata grazie alla collaborazione della Galleria Laveronica di Modica. IGOR GRUBIĆ Igor Grubić (Zagabria, Croazia, 1969) è attivo come artista multimediale dall'inizio degli anni '90. Il suo lavoro include interventi site-specific in spazi pubblici, fotografia e film. Rappresenta la Croazia alla 58a Biennale di Venezia.
La sua pratica critica e socio-politicamente impegnata è caratterizzata da un impegno a lungo termine e il suo lavoro si concentra su situazioni politiche passate e presenti, dall'esplorazione approfondita del destino dei monumenti storici e del declino dell'industria, all'esame delle condizioni delle comunità minoritarie.
Sebbene radicato nella tradizione documentaria, il lavoro di Grubić in fotografia e film è caratterizzato da un approccio affettivo ed empatico, profondamente umano e spesso poetico.
La mostra di Grubić, curata da Daniela Brignone, Evelina De Castro e Rosaria Raffaele Addamo, è visitabile tutti i giorni fino al 7 settembre 2025: un'occasione di immergersi nell’arte che dialoga tra passato e presente. L’opera di Grubić, realizzata nel 2000 per il Museo di Arte Contemporanea di Belgrado, trae ispirazione dalla protesta dei minatori di Kolubara, momento cruciale nella caduta del regime di Milošević.
Video e fotografie si fondono per raccontare angeli che scendono in terra, rinunciando alla loro immortalità per trasformarsi in minatori: volti anneriti dal carbone diventano simbolo di resistenza e dignità operaia.
«Il progetto crea un ponte potente con l’opera di Tomaselli – sottolinea Evelina De Castro, direttrice del Museo Riso – Se Tomaselli denunciava lo sfruttamento minorile nella Sicilia ottocentesca, Grubić rilegge quelle stesse tematiche con linguaggi contemporanei, mantenendo intatta la forza della denuncia sociale».
"Angels with Dirty Faces" invita a riflettere sul valore del lavoro e sulla dignità dei lavoratori, tra pittura verista e videoarte, tra Sicilia e Balcani. Due settimane ancora per non lasciarsela sfuggire. La rassegna è realizzata grazie alla collaborazione della Galleria Laveronica di Modica. IGOR GRUBIĆ Igor Grubić (Zagabria, Croazia, 1969) è attivo come artista multimediale dall'inizio degli anni '90. Il suo lavoro include interventi site-specific in spazi pubblici, fotografia e film. Rappresenta la Croazia alla 58a Biennale di Venezia.
La sua pratica critica e socio-politicamente impegnata è caratterizzata da un impegno a lungo termine e il suo lavoro si concentra su situazioni politiche passate e presenti, dall'esplorazione approfondita del destino dei monumenti storici e del declino dell'industria, all'esame delle condizioni delle comunità minoritarie.
Sebbene radicato nella tradizione documentaria, il lavoro di Grubić in fotografia e film è caratterizzato da un approccio affettivo ed empatico, profondamente umano e spesso poetico.
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