Un grande classico della cucina mediterranea: al Mercato arriva il weekend del cous cous di pesce

Cous cous di pesce
Un trionfo di sapori, profumi e colori marini sbarca a Sanlorenzo Mercato: sabato 20 e domenica 21 luglio gli avventori (sia a pranzo che a cena) possono immergersi nella bontà del cous cous di pesce, grande classico della cucina siciliana.
Per l'occasione la pietanza "regina del Mediterraneo" ha una postazione esterna creata ad hoc, in cui poter gustare il cous cous di pesce e verdure della Pescheria di Sanlorenzo: pesce spada, rana pescatrice, cozze, e poi carote, zucchine e peperoni, il tutto imbevuto e profumato in una ricca e ghiotta zuppa di pesce aromatizzata alla menta (6 euro a porzione).
Sono lontane le origini del cous cous, indubbiamente uno dei piatti più rappresentativi dell'Isola, frutto di una cucina popolare e "povera": nelle case dei pescatori le famiglie potevano utilizzare pesce e pochissimi ingredienti, come semola di grano duro, aglio, alloro, cipolla, olio d'oliva.
Usanza che non si sviluppò soltanto in Sicilia ma in molti Paesi affacciati sul Mediterraneo, dalla Sardegna alla Spagna, dalla Francia al Medio Oriente, fino al Nord Africa.
Ogni cultura ha la propria variante di cous cous, che spesso non contiene pesce ma carni di vario tipo, e si può consumare sia freddo che caldo (il più celebre è certamente il "cùscusu" trapanese, una vera e propria zuppa di pesce).
Per l'occasione la pietanza "regina del Mediterraneo" ha una postazione esterna creata ad hoc, in cui poter gustare il cous cous di pesce e verdure della Pescheria di Sanlorenzo: pesce spada, rana pescatrice, cozze, e poi carote, zucchine e peperoni, il tutto imbevuto e profumato in una ricca e ghiotta zuppa di pesce aromatizzata alla menta (6 euro a porzione).
Sono lontane le origini del cous cous, indubbiamente uno dei piatti più rappresentativi dell'Isola, frutto di una cucina popolare e "povera": nelle case dei pescatori le famiglie potevano utilizzare pesce e pochissimi ingredienti, come semola di grano duro, aglio, alloro, cipolla, olio d'oliva.
Usanza che non si sviluppò soltanto in Sicilia ma in molti Paesi affacciati sul Mediterraneo, dalla Sardegna alla Spagna, dalla Francia al Medio Oriente, fino al Nord Africa.
Ogni cultura ha la propria variante di cous cous, che spesso non contiene pesce ma carni di vario tipo, e si può consumare sia freddo che caldo (il più celebre è certamente il "cùscusu" trapanese, una vera e propria zuppa di pesce).
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
"Celebrating Picasso" a Palazzo Reale: la mostra che celebra il genio del maestro
-
MOSTRE
Mondo terrestre, sottomarino e popolazioni: "Cristina Mittermeier" alla Gam di Palermo
-
BAMBINI E RAGAZZI
La vacanza più bella al Parco Avventura Madonie: come iscriversi ai Campi Estivi