Chiesa della Santissima Trinità: visita alla cappella normanna del palazzo dei sollazzi
Chiesa della Santissima Trinità alla Zisa a Palermo
Torna a Palermo la manifestazione de "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento): giunta alla sua undicesima edizione, dal 29 settembre al 29 ottobre torna ad aprire le porte dei luoghi d'arte di Palermo, di quelli dimenticati e di quelli normalmente chiusi.
Per tutti i weekend della rassegna, ogni sabato e domenica, è possibile visitare la Chiesa della Santissima Trinità.
Un piccolo edificio accanto al Castello della Zisa, a navata unica, con l'abside affacciata sulla piazza, una cupola simile a quelle delle più note San Giovanni degli Eremiti o San Giovanni dei Lebbrosi, e che poggia su un tamburo interno ottagonale composto dall’alternanza di monofore e nicchie, collegate alle pareti da muqarnas.
La chiesa della Santissima Trinità o Cappella palatina della Zisa potrebbe essere la parte più antica dello splendido complesso regio arabo-normanno completato al 1175. Sarebbe stato Gugliemo I, detto il Malo, a trasformarlo da moschea in luogo di culto cristiano. Vi si accedeva direttamente dal castello attraverso un passaggio coperto di cui oggi sono rimaste delle tracce.
Nel 1399, Giovanni Guglielmo Ventimiglia, gran siniscalco reale, intitola la chiesetta a Sant’Anna. Nel Settecento si affianca a questa cappella la chiesa di Gesù, Maria e Santo Stefano, la cui facciata è oggi contigua all’abside dell’edificio preesistente.
Per tutti i weekend della rassegna, ogni sabato e domenica, è possibile visitare la Chiesa della Santissima Trinità.
Un piccolo edificio accanto al Castello della Zisa, a navata unica, con l'abside affacciata sulla piazza, una cupola simile a quelle delle più note San Giovanni degli Eremiti o San Giovanni dei Lebbrosi, e che poggia su un tamburo interno ottagonale composto dall’alternanza di monofore e nicchie, collegate alle pareti da muqarnas.
La chiesa della Santissima Trinità o Cappella palatina della Zisa potrebbe essere la parte più antica dello splendido complesso regio arabo-normanno completato al 1175. Sarebbe stato Gugliemo I, detto il Malo, a trasformarlo da moschea in luogo di culto cristiano. Vi si accedeva direttamente dal castello attraverso un passaggio coperto di cui oggi sono rimaste delle tracce.
Nel 1399, Giovanni Guglielmo Ventimiglia, gran siniscalco reale, intitola la chiesetta a Sant’Anna. Nel Settecento si affianca a questa cappella la chiesa di Gesù, Maria e Santo Stefano, la cui facciata è oggi contigua all’abside dell’edificio preesistente.
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