Gli stucchi rococò e neoclassici: visita guidata tra le meraviglie di Villa Adriana
											Villa Adriana a Palermo
					"Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), giunge alla sua undicesima edizione e dal 29 settembre al 29 ottobre apre le porte dei luoghi d'arte di Palermo, di quelli dimenticati e di quelli normalmente chiusi.
Per alcuni weekend della manifestazione sarà possibile visitare Villa Adriana. La villa Statella Spaccaforno poi Bordonaro, nota come villa Adriana, fu fondata in fondo a quello che oggi è viale Strasburgo nel 1750 dal marchese Giacomo Mariano Bajada, ceduta poi al marchese di Spaccaforno e principe del Cassaro e ai Chiaramonte Bordonaro.
Il nome Adriana deriva proprio da quello della moglie di Alessandro Chiaramonte Bordonaro. Oggi è residenza delle suore Francescane dell'Eucaristia. Durante la Seconda guerra mondiale, l’esercito si appropriò di terreni e dipendenze alle spalle della villa, che fu pure occupata dalle truppe per un periodo. Nel 1950 la villa fu acquistata da una società cui facevano capo le attività benefiche del cardinale Ruffini.
Alla fine del XVIII secolo la villa fu rinnovata con prospetti in stile Luigi XVI con eleganti stucchi dai riferimenti neoclassici. Nel soffitto del vestibolo di ingresso campeggia lo stemma dei Bordonaro. Con un doppio scalone si giunge al piano nobile. Da un’anticamera, decorata con stucchi rococò e con due voliere che prendono luce dalla scala, si passa al salone principale. Sul soffitto l’affresco con l’allegoria del giorno e della notte, da molti studiosi attribuito a Vito D’Anna.
				
									Per alcuni weekend della manifestazione sarà possibile visitare Villa Adriana. La villa Statella Spaccaforno poi Bordonaro, nota come villa Adriana, fu fondata in fondo a quello che oggi è viale Strasburgo nel 1750 dal marchese Giacomo Mariano Bajada, ceduta poi al marchese di Spaccaforno e principe del Cassaro e ai Chiaramonte Bordonaro.
Il nome Adriana deriva proprio da quello della moglie di Alessandro Chiaramonte Bordonaro. Oggi è residenza delle suore Francescane dell'Eucaristia. Durante la Seconda guerra mondiale, l’esercito si appropriò di terreni e dipendenze alle spalle della villa, che fu pure occupata dalle truppe per un periodo. Nel 1950 la villa fu acquistata da una società cui facevano capo le attività benefiche del cardinale Ruffini.
Alla fine del XVIII secolo la villa fu rinnovata con prospetti in stile Luigi XVI con eleganti stucchi dai riferimenti neoclassici. Nel soffitto del vestibolo di ingresso campeggia lo stemma dei Bordonaro. Con un doppio scalone si giunge al piano nobile. Da un’anticamera, decorata con stucchi rococò e con due voliere che prendono luce dalla scala, si passa al salone principale. Sul soffitto l’affresco con l’allegoria del giorno e della notte, da molti studiosi attribuito a Vito D’Anna.
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