La visita alla chiesa di Badia Nuova: uno scrigno di tesori vicino alla Cattedrale

La Chiesa della Madonna di Monte Oliveto detta "Badia Nuova" a Palermo
Sono 110 luoghi di Palermo di interesse storico e artistico aperti alle visite guidate per "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), che giunge alla sua undicesima edizione e che si svolge dal 29 settembre al 29 ottobre.
Per alcuni i weekend della rassegna, ogni sabato e domenica, è possibile visitare la Chiesa di Badia Nuova.
A due passi dalla Cattedrale, in via dell’Incoronazione all’angolo con piazzetta Sett’Angeli, sorge la seicentesca chiesa della Madonna di Monte Oliveto, conosciuta da tutti come Badia Nuova. Mariano Smeriglio fu l’architetto che la realizzò.
Al suo interno custodisce pregevoli opere d’arte di Pietro Novelli, Gioacchino Martorana e Giuseppe Patania. Un tesoro che ospita anche splendidi stucchi del grande Giacomo Serpotta e del fratello Giuseppe. A lasciare a bocca aperta i visitatori, sono anche gli affreschi realizzati da Filippo Tancredi.
Un imponente edificio affianca la chiesa. Fu costruito adattando quel che restava del vecchio arcivescovado e fu dimora dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio, consigliere di Guglielmo II di Sicilia e artefice della ricostruzione della Cattedrale.
Per alcuni i weekend della rassegna, ogni sabato e domenica, è possibile visitare la Chiesa di Badia Nuova.
A due passi dalla Cattedrale, in via dell’Incoronazione all’angolo con piazzetta Sett’Angeli, sorge la seicentesca chiesa della Madonna di Monte Oliveto, conosciuta da tutti come Badia Nuova. Mariano Smeriglio fu l’architetto che la realizzò.
Al suo interno custodisce pregevoli opere d’arte di Pietro Novelli, Gioacchino Martorana e Giuseppe Patania. Un tesoro che ospita anche splendidi stucchi del grande Giacomo Serpotta e del fratello Giuseppe. A lasciare a bocca aperta i visitatori, sono anche gli affreschi realizzati da Filippo Tancredi.
Un imponente edificio affianca la chiesa. Fu costruito adattando quel che restava del vecchio arcivescovado e fu dimora dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio, consigliere di Guglielmo II di Sicilia e artefice della ricostruzione della Cattedrale.
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