Vestigia puniche, medievali e barocche nel cuore di Ballarò: visita al Complesso di Santa Chiara
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Chiesa di Santa Chiara a Palermo
Torna la manifestazione de "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), che giunge alla sua undicesima edizione e dal 29 settembre al 29 ottobre apre le porte dei luoghi d'arte di Palermo, di quelli dimenticati e di quelli normalmente chiusi.
Durante tutti i weekend della manifestazione sarà possibile visitare il Complesso di Santa Chiara.
È una città tutta da scoprire quella racchiusa tra le mura antichissime del complesso monumentale di Santa Chiara. La chiesa barocca e perfino una consistente porzione di mura puniche sono alcune delle sorprese che custodisce.
La chiesa di Santa Chiara fu fondata nel 1344 per volere di Matteo Conte di Sclafani e Adernò. Rimaneggiata alla fine del ‘600 dall’architetto Paolo Amato, rinnovata nel ‘700 da Nicolò Palma e infine colpita dalle bombe del 1943, mantiene la sua bellezza data dalla sintesi di stili differenti: logge dorate dai frontoni ricurvi (da cui le Clarisse partecipavano alla messa senza essere viste), affreschi di Paolo Martorana e Antonino Grano, marmi policromi e dipinti fiamminghi di Guglielmo Borremans.
Durante tutti i weekend della manifestazione sarà possibile visitare il Complesso di Santa Chiara.
È una città tutta da scoprire quella racchiusa tra le mura antichissime del complesso monumentale di Santa Chiara. La chiesa barocca e perfino una consistente porzione di mura puniche sono alcune delle sorprese che custodisce.
La chiesa di Santa Chiara fu fondata nel 1344 per volere di Matteo Conte di Sclafani e Adernò. Rimaneggiata alla fine del ‘600 dall’architetto Paolo Amato, rinnovata nel ‘700 da Nicolò Palma e infine colpita dalle bombe del 1943, mantiene la sua bellezza data dalla sintesi di stili differenti: logge dorate dai frontoni ricurvi (da cui le Clarisse partecipavano alla messa senza essere viste), affreschi di Paolo Martorana e Antonino Grano, marmi policromi e dipinti fiamminghi di Guglielmo Borremans.
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