Visita guidata al Castello dell'Uscibene: il sollazzo regio appartenuto ai vescovi
											L'esterno del Castello dell'Uscibene
					Sono 110 luoghi di Palermo di interesse storico e artistico aperti alle visite guidate per "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), che giunge alla sua undicesima edizione e che si svolge dal 29 settembre al 29 ottobre.
Durante tutti weekend della manifestazione sarà possibile visitare il Castello dell'Uscibene. Nascosto tra le campagne a monte della Circonvallazione e inglobato tra case vicine, il complesso monumentale o Scibene riveste importante interesse storico-artistico come pregevole esempio di quei “sollazzi regi” che caratterizzarono la corte normanna a Palermo.
Le sue origini sono state oggetto di disputa tra gli studiosi, tra chi ritiene sia stato costruito dai normanni sotto il regno di Ruggero II e chi lo fa risalire al periodo arabo. Nel 1177 venne ceduto da Guglielmo II agli arcivescovi palermitani che lo utilizzarono come dimora suburbana fino al XV secolo.
Lo stato di degrado (è in programma un restauro della Soprintendenza) non impedisce di identificare alcune caratteristiche architettonici importanti. Il livello inferiore si caratterizza per la presenza di un “iwan” (elemento architettonico arabo) centrale a pianta quadrata, coperto da volta a crociera e a cui corrispondono tre nicchie coperte da semicalotte.
La nicchia di fondo è arricchita da muqarnas (stalattiti). Del livello superiore rimane solo la cappella con tetto ligneo e muri perimetrali arricchiti da arcate cieche disposte secondo il consueto stile decorativo normanno.
				
									Durante tutti weekend della manifestazione sarà possibile visitare il Castello dell'Uscibene. Nascosto tra le campagne a monte della Circonvallazione e inglobato tra case vicine, il complesso monumentale o Scibene riveste importante interesse storico-artistico come pregevole esempio di quei “sollazzi regi” che caratterizzarono la corte normanna a Palermo.
Le sue origini sono state oggetto di disputa tra gli studiosi, tra chi ritiene sia stato costruito dai normanni sotto il regno di Ruggero II e chi lo fa risalire al periodo arabo. Nel 1177 venne ceduto da Guglielmo II agli arcivescovi palermitani che lo utilizzarono come dimora suburbana fino al XV secolo.
Lo stato di degrado (è in programma un restauro della Soprintendenza) non impedisce di identificare alcune caratteristiche architettonici importanti. Il livello inferiore si caratterizza per la presenza di un “iwan” (elemento architettonico arabo) centrale a pianta quadrata, coperto da volta a crociera e a cui corrispondono tre nicchie coperte da semicalotte.
La nicchia di fondo è arricchita da muqarnas (stalattiti). Del livello superiore rimane solo la cappella con tetto ligneo e muri perimetrali arricchiti da arcate cieche disposte secondo il consueto stile decorativo normanno.
| 
									 Ti è piaciuto questo articolo? 
										Seguici anche sui social 
									Iscriviti alla newsletter 
										
										
									 | 
							
COSA C'È DA FARE
- 
    
MOSTRE
Elliott Erwitt (per la prima volta) a Palermo: 190 scatti unici a Palazzo Reale
34.095 letture 752 condivisioni - 
    
MOSTRE
"Spazio Umano" a Palermo: visionari e visioni nella chiesa di San Mamiliano
9.241 letture 74 condivisioni - 
    
MOSTRE
Palermo raccontata olio su tela in "Luogo comune": la mostra all'Instituto Cervantes
844 letture 1 condivisione 









		
                            
		
                            
												Seguici su Facebook
												Seguici su Instagram
												Iscriviti al canale TikTok
												Iscriviti al canale Whatsapp
												Iscriviti al canale Telegram
                            
                            
                            
                            
                    
                            



