Visite guidate al campanile di San Giuseppe Cafasso: uno sguardo sui tetti di Palermo
Il campanile di San Giuseppe Cafasso a Palermo
Sono 110 luoghi di Palermo di interesse storico e artistico aperti alle visite guidate per "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), che giunge alla sua undicesima edizione e che si svolge dal 29 settembre al 29 ottobre.
Per tutti i weekend della manifestazione, ogni sabato e domenica, sarà possibile visitare il Campanile di San Giuseppe Cafasso.
Da lassù si poteva dominare tutta la città che “contava”. Le cupole e il chiostro di San Giovanni degli Eremiti, la Cattedrale, il Palazzo dei Normanni, la Villa d’Orleans, la piazza Indipendenza. E, cambiando prospettiva, l’occhio si distendeva verso il Cassaro, e da lì verso il mare. Oggi come allora.
Il luogo è angusto e di sacrificato approdo: un campanile. Ma una volta arrivati, la fatica viene ricompensata da un panorama inarrivabile. Il campanile di San Giuseppe Cafasso risale alla seconda metà del Settecento. La chiesa apparteneva alla Congregazione benedettina olivetana e fu costruita accanto al suo monastero.
Elevata a parrocchia nel 1953, dato che era ubicata di fronte al carcere femminile, fu dedicata al sacerdote San Giuseppe Cafasso, patrono dei carcerati.
Per tutti i weekend della manifestazione, ogni sabato e domenica, sarà possibile visitare il Campanile di San Giuseppe Cafasso.
Da lassù si poteva dominare tutta la città che “contava”. Le cupole e il chiostro di San Giovanni degli Eremiti, la Cattedrale, il Palazzo dei Normanni, la Villa d’Orleans, la piazza Indipendenza. E, cambiando prospettiva, l’occhio si distendeva verso il Cassaro, e da lì verso il mare. Oggi come allora.
Il luogo è angusto e di sacrificato approdo: un campanile. Ma una volta arrivati, la fatica viene ricompensata da un panorama inarrivabile. Il campanile di San Giuseppe Cafasso risale alla seconda metà del Settecento. La chiesa apparteneva alla Congregazione benedettina olivetana e fu costruita accanto al suo monastero.
Elevata a parrocchia nel 1953, dato che era ubicata di fronte al carcere femminile, fu dedicata al sacerdote San Giuseppe Cafasso, patrono dei carcerati.
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