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Quartiatri: “Lawsuite, querelaci tutti”

Un'iniziativa di “incursioni teatrali in città” dell'associazione Quartiatri in collaborazione con A.T.S. Spazio Zero e con la partecipazione di Giacomo Guarneri

Balarm
La redazione
  • 1 settembre 2009

Lawsuite, querelaci tutti” è il titolo della performance che la compagnia palermitana Quartiatri ha portato in strada, lo scorso 30 agosto a Palermo. Una passeggiata per le vie del centro. Un Berlusconi plastificato cammina sotto un ombrello, assalito da ragazze che suonano come una sirena («Papi! Papipapipaapiiii...») e da un giornalista zittito e imbavagliato a ogni interrogazione. Dietro vengono distribuiti gratuitamente piccoli punti interrogativi, un volantinaggio sui generis per preziose e costose domande.

“i.t.i.ci”, questo il titolo del progetto, è un'iniziativa di “incursioni teatrali in città” dell'associazione culturale Quartiatri in collaborazione con A.T.S. Spazio Zero e con la partecipazione di Giacomo Guarneri, che nasce dalla necessità di dare carne ed ossa, attraverso un'azione teatrale o una performance, a importanti ed attualissimi fatti di cronaca che - per il sistema dell'informazione e della controinformazione - siano comunque rimasti confinati tra le righe di un giornale o tra le immagini di un servizio televisivo.

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I filtri attraverso i quali vengono fornite le notizie non sono solo filtri ideologici ma anche filtri emotivi che allontanano la gente comune dalla crudeltà e dallo squallore degli accadimenti, lasciando che vengano vissuti solo “sgomenti” e “indignazioni” recitati da altri, e ben digeribili. I telegiornali all'ora di pranzo e i numerosi video di controinformazione (che comunque ci lasciano sempre seduti comodamente davanti al nostro amato personal computer, spesso in una individualissima solitudine) sono un esempio. Il teatro deve riacquistare il compito di rappresentazione degli “orrori”. I mostri scendono in piazza per poter apparire all'improvviso, prendendo di sorpresa uno spettatore che non si è ancora stravaccato sul suo divano davanti al Tg delle 20.30, né si è comodamente seduto su una privilegiata poltrona di teatro.

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