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"Vent'anni dopo non è solo mafia" a Casa Professa

L'associazione "Cittadinanza per la magistratura" ha ridato voce, con la manifestazione "Vent'anni dopo non è solo mafia", al magistrato assassinato

Balarm
La redazione
  • 26 giugno 2012

Venticinque giugno del 1992. Venticinque giugno del 2012. Il legame tra queste due date è l’ultimo discorso di Paolo Borsellino. L'associazione "Cittadinanza per la magistratura" ha ridato voce per una notte, con la manifestazione "Vent'anni dopo non è solo mafia", al magistrato ucciso dalla mafia il diciannove luglio. Proprio nella Biblioteca della Chiesa del Gesù (Casa Professa), che ospitò l’ultimo discorso di Borsellino, rivive la memoria di quei drammatici 57 giorni che separano la strage di Capaci da quella di via D’Amelio.

La stessa cornice è diventata sede della mostra fotografica "57 giorni" di Elisa Brai e della presentazione in anteprima nazionale del documentario "1367 - La tela strappata" del giornalista della Rai Giancarlo Licata. Tra gli ospiti Giorgio Bongiovanni, Direttore di Antimafia Duemila, l’europarlamentare Rita Borsellino, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Prima della proiezione del discorso di Borsellino, il dibattito, moderato da Lorenzo Baldo, vicedirettore di Antimafia Duemila, ha visto la partecipazione del Presidente del Tribunale di Palermo, Leonardo Guarnotta, del Presidente dell'Anm di Caltanissetta, Giovanbattista Tona, dei procuratori aggiunti della DDA di Palermo, Vittorio Teresi e Antonio Ingroia, e del fondatore delle Agende Rosse, Salvatore Borsellino.

Durante il dibattito, la trattativa Stato-Mafia è al centro dell’attenzione. Antonio Ingroia ha affermato: «Paolo conosceva una verità che è morta con lui. Si è perso troppo tempo. Sembra che si voglia chiedere alla magistratura di rallentare. La politica faccia un passo avanti, lo dico senza polemica, eviti di insultare i giudici. Avverto ostilità». Spazio anche al ricordo privato dei fratelli di Paolo, Rita e Salvatore. «Mi hanno preso per pazzo per le mie domande» - ha raccontato il fondatore di "Agende Rosse". E Rita: «Vent'anni fa non un solo magistrato se n'è accorto di come si stavano conducendo le indagini sulla strage di via D'Amelio. Ma com'è mai possibile? E' questa la domanda che oggi mi inquieta e mi addolora».

La serata si è conclusa con la proiezione inedita dell'intero intervento tenuto da Paolo Borsellino: un discorso carico di rabbia. La voce rotta e quel presagio: «Qualche Giuda…» che ricorda ai presenti che la verità, dopo vent’anni, ci è ancora nascosta.

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