Sferracavallo ostaggio del traffico: la borgata di Palermo sotto scacco per un senso unico
Code interminabili, ingorghi, doppie e triple file. I residenti hanno presentato una raccolta firme per chiedere la revoca di un divieto definito "pericoloso"
Diatriba sulla viabilità a Sferracavallo. Alcuni residenti chiedono la revoca del senso unico di via dell’Arancio. Nato per apportare maggiore sicurezza e vivibilità alla zona, oggi, sembra che, come testimoniano alcuni video che circolano sui social, il traffico sia (quasi) peggiorato.
Ma andiamo per gradi e ricostruiamo la storia. Lo scorso luglio, il consigliere comunale Ottavio Zacco aveva richiesto la revoca immediata del senso unico istituito in via Sferracavallo, nel tratto compreso tra via del Cedro e via dell’Arancio, poiché «stava penalizzando la qualità della vita di chi vi risiede e lavora».
Nei mesi seguenti, un gruppo di residenti raccoglie e deposita, alla settima circoscrizione, una raccolta firme, dove circa 400 persone, chiedono lo stop al senso unico.
«Abbiamo chiesto (e continuiamo a farlo) agli organi competenti la revoca di un divieto pericoloso – spiega Giovanni Scalici, residente a Sferracavallo -. Non è stata migliorata né la sicurezza né la viabilità. Si formano code interminabili, doppie e triple file che si creano perché, in quel punto, convergono le macchine che arrivano da Isola delle Femmine e da Capaci e che percorrono la bretella di via Palazzotto. In più, ci sono le auto di coloro che escono dalla borgata e sono costretti a prendere da via dell’Arancio. Così facendo, si crea un imbuto pericoloso in via del Cedro, che è la via che ti fa uscire dalla borgata e si incrocia con via Sferracavallo. Inoltre, non passano soltanto i mezzi autorizzati, quindi l’Amat e quelli di soccorso, ai quali va, ovviamente, data la precedenza, ma transitano anche tanti mezzi non autorizzati ai quali, se non vogliamo rischiare di creare un incidente, occorre dare la precedenza».
«Ritengo necessario chiarire, ancora una volta, alcuni aspetti riguardanti il provvedimento con cui è stato istituito il senso unico in via dell’Arancio – fa sapere Simone Aiello, consigliere della VII Circoscrizione -. In primo luogo, è opportuno precisare che l’ordinanza non è conseguenza della mozione presentata e approvata nel luglio 2024 dal Consiglio della settima circoscrizione (a firma mia e dei consiglieri Galioto e Costantino). Il provvedimento è stato, invece, adottato a seguito di una richiesta specifica avanzata all’Ufficio Mobilità dal gruppo consiliare di Forza Italia, rappresentato dal consigliere comunale, Leopoldo Piampiano.
Una decisione motivata da ragioni di sicurezza: nel 2024, nello stesso tratto stradale, un giovane ha tragicamente perso la vita e si sono verificati altri cinque incidenti gravi con feriti. L’obiettivo del provvedimento era, quindi, prevenire ulteriori tragedie.
«Tuttavia – prosegue Aiello - il nuovo assetto della circolazione ha suscitato malcontento tra i residenti della borgata. Per tale motivo, lo stesso gruppo di Forza Italia ha presentato in Consiglio di circoscrizione una mozione di revoca. A mio avviso, tale mozione conteneva un errore sostanziale, poiché chiedeva la revoca della mozione circoscrizionale del 2024, mai considerata dall’Ufficio Mobilità, anziché della nota del gruppo di Forza Italia del Comune di Palermo, che con la comunicazione dell’11 febbraio 2025 ha determinato l’emanazione dell’ordinanza n. 759 dell’11 giugno 2025».
Riguardo, poi, all’ipotesi di installazione di un semaforo, sembra che la presenza di tre incroci ravvicinati (via dell’Arancio, via del Cedro e via Nicoletti) non consenta una sincronizzazione efficace dei flussi veicolari, rendendo impraticabile una soluzione semaforica funzionale.
«Le principali criticità viarie dell’area non derivano dall’istituzione del senso unico in via dell’Arancio, bensì dalla presenza dei tre incroci principali e dal fatto che, in occasione di incidenti o rallentamenti sull’autostrada, il traffico tende a riversarsi interamente su Sferracavallo, congestionando la borgata – prosegue Aiello -. Il traffico intenso, infatti, era già presente prima dell’introduzione del senso unico e continuerebbe a manifestarsi anche in caso di revoca, poiché legato a dinamiche strutturali della viabilità e non a singole modifiche di circolazione».
Per il consigliere della settima circoscrizione, infatti, le attuali criticità derivano da scelte urbanistiche originarie: il progetto iniziale di via Palazzotto prevedeva un unico incrocio con via Sferracavallo, che avrebbe permesso l’installazione di un impianto semaforico efficiente. L’impossibilità di procedere a un esproprio, tuttavia, ha comportato l’apertura di due strade distinte (via del Cedro e via dell’Arancio), complicando notevolmente la gestione della viabilità».
«Oggi l’Ufficio Mobilità e Traffico, che ha condiviso quel primo atto di cui si era fatta portavoce anche la circoscrizione, dovrà fare delle valutazioni tecniche per capire se tornare indietro o andare avanti – spiega Giuseppe Fiore, presidente della settima Circoscrizione -. Il mio auspicio è che si possa fare un passo indietro, ma procedo con le dovute cautele: viviamo in un contesto in cui se lì dovesse accadere, malauguratamente, un incidente, la responsabilità di chi è? Del dirigente che ha cambiato atto? Della circoscrizione? Quindi, bisogna attenersi a quelle valutazioni tecniche che emergeranno dall’ufficio Mobilità e Traffico e che io rispetto nella forma e nella sostanza».
Insomma, quella che si è creta è una gran confusione: «In merito al senso unico, tengo a precisare che l’installazione non scaturisce da nessuna delibera circoscrizionale – fa sapere Fabio Costantino, vicepresidente della settima circoscrizione - Né la revoca che è stata votata andava sulla direzione dello stop al senso unico, ma la revoca votata tendeva ad annullare la prima delibera che non ha avuto alcun seguito da parte degli organi preposti. Mentre si votava la revoca, quindi, di un provvedimento inesistente, noi colleghi Costantino, Aiello e Galioto, presentavamo un emendamento sulla direzione di revocare l’ordinanza che scaturiva dalla nota 208: questo emendamento andava realmente verso la direzione di revocare il senso unico, ma è stato bocciato da coloro che avevano presentato la mozione di revoca della delibera precedente».
«La vittoria ha moltissimi padri, la sconfitta è orfana. È doveroso precisare che la proposta iniziale, che avevo condiviso, nasceva da alcune sollecitazioni del territorio ed era supportata da una precedente deliberazione dello stesso Consiglio di circoscrizione. Tuttavia, coloro che ne furono promotori oggi non si assumono alcuna responsabilità per gli esiti del provvedimento – precisa il consigliere comunale, Leopoldo Piampiano - A inizio di quest’anno, sono stato sollecitato da alcuni residenti perché, in via Sferracavallo si lamentava una pericolosità rispetto ai flussi veicolari nell’incrocio con via dell’Arancio.
In passato, purtroppo, si sono verificati anche incidenti mortali. I cittadini mi hanno chiesto se si potesse ripristinare il senso unico messo circa 10 anni fa, ma che era durato molto poco. Ho formalmente chiesto all’ufficio Traffico di verificare se la proposta fosse tecnicamente condivisibile alla luce di una delibera di circoscrizione dell’anno precedente. Gli uffici competenti hanno verificato che l’attuale regolamentazione viaria avrebbe migliorato la sicurezza. Poi, chiaramente se il senso unico non viene rispettato, è un altro discorso. Come tutti i provvedimenti, che si pongono in essere, ritengo che debbano avere un periodo di sperimentazione. Se l’ufficio traffico si renderà conto che la situazione peggiora, saranno nelle condizioni di revocare il provvedimento».
Sul fronte viabilità a Sferracavallo, però, c’è un’altra querelle: quella che riguarda la bretella di via Nicoletti. «In ogni caso, va sottolineato che fino alla realizzazione della bretella di collegamento tra via Nicoletti e via Tritone, già finanziata ma non ancora avviata da questa Amministrazione, il quartiere resterà privo di soluzioni alternative realmente efficaci».
«Sulla via Nicoletti – ha replicato Piampiano – il progetto è stato inserito nell’annualità del 2025. Si sta lavorando, adesso, per il decreto di finanziamento».
Ma andiamo per gradi e ricostruiamo la storia. Lo scorso luglio, il consigliere comunale Ottavio Zacco aveva richiesto la revoca immediata del senso unico istituito in via Sferracavallo, nel tratto compreso tra via del Cedro e via dell’Arancio, poiché «stava penalizzando la qualità della vita di chi vi risiede e lavora».
Nei mesi seguenti, un gruppo di residenti raccoglie e deposita, alla settima circoscrizione, una raccolta firme, dove circa 400 persone, chiedono lo stop al senso unico.
«Abbiamo chiesto (e continuiamo a farlo) agli organi competenti la revoca di un divieto pericoloso – spiega Giovanni Scalici, residente a Sferracavallo -. Non è stata migliorata né la sicurezza né la viabilità. Si formano code interminabili, doppie e triple file che si creano perché, in quel punto, convergono le macchine che arrivano da Isola delle Femmine e da Capaci e che percorrono la bretella di via Palazzotto. In più, ci sono le auto di coloro che escono dalla borgata e sono costretti a prendere da via dell’Arancio. Così facendo, si crea un imbuto pericoloso in via del Cedro, che è la via che ti fa uscire dalla borgata e si incrocia con via Sferracavallo. Inoltre, non passano soltanto i mezzi autorizzati, quindi l’Amat e quelli di soccorso, ai quali va, ovviamente, data la precedenza, ma transitano anche tanti mezzi non autorizzati ai quali, se non vogliamo rischiare di creare un incidente, occorre dare la precedenza».
«Ritengo necessario chiarire, ancora una volta, alcuni aspetti riguardanti il provvedimento con cui è stato istituito il senso unico in via dell’Arancio – fa sapere Simone Aiello, consigliere della VII Circoscrizione -. In primo luogo, è opportuno precisare che l’ordinanza non è conseguenza della mozione presentata e approvata nel luglio 2024 dal Consiglio della settima circoscrizione (a firma mia e dei consiglieri Galioto e Costantino). Il provvedimento è stato, invece, adottato a seguito di una richiesta specifica avanzata all’Ufficio Mobilità dal gruppo consiliare di Forza Italia, rappresentato dal consigliere comunale, Leopoldo Piampiano.
Una decisione motivata da ragioni di sicurezza: nel 2024, nello stesso tratto stradale, un giovane ha tragicamente perso la vita e si sono verificati altri cinque incidenti gravi con feriti. L’obiettivo del provvedimento era, quindi, prevenire ulteriori tragedie.
«Tuttavia – prosegue Aiello - il nuovo assetto della circolazione ha suscitato malcontento tra i residenti della borgata. Per tale motivo, lo stesso gruppo di Forza Italia ha presentato in Consiglio di circoscrizione una mozione di revoca. A mio avviso, tale mozione conteneva un errore sostanziale, poiché chiedeva la revoca della mozione circoscrizionale del 2024, mai considerata dall’Ufficio Mobilità, anziché della nota del gruppo di Forza Italia del Comune di Palermo, che con la comunicazione dell’11 febbraio 2025 ha determinato l’emanazione dell’ordinanza n. 759 dell’11 giugno 2025».
Riguardo, poi, all’ipotesi di installazione di un semaforo, sembra che la presenza di tre incroci ravvicinati (via dell’Arancio, via del Cedro e via Nicoletti) non consenta una sincronizzazione efficace dei flussi veicolari, rendendo impraticabile una soluzione semaforica funzionale.
«Le principali criticità viarie dell’area non derivano dall’istituzione del senso unico in via dell’Arancio, bensì dalla presenza dei tre incroci principali e dal fatto che, in occasione di incidenti o rallentamenti sull’autostrada, il traffico tende a riversarsi interamente su Sferracavallo, congestionando la borgata – prosegue Aiello -. Il traffico intenso, infatti, era già presente prima dell’introduzione del senso unico e continuerebbe a manifestarsi anche in caso di revoca, poiché legato a dinamiche strutturali della viabilità e non a singole modifiche di circolazione».
Per il consigliere della settima circoscrizione, infatti, le attuali criticità derivano da scelte urbanistiche originarie: il progetto iniziale di via Palazzotto prevedeva un unico incrocio con via Sferracavallo, che avrebbe permesso l’installazione di un impianto semaforico efficiente. L’impossibilità di procedere a un esproprio, tuttavia, ha comportato l’apertura di due strade distinte (via del Cedro e via dell’Arancio), complicando notevolmente la gestione della viabilità».
«Oggi l’Ufficio Mobilità e Traffico, che ha condiviso quel primo atto di cui si era fatta portavoce anche la circoscrizione, dovrà fare delle valutazioni tecniche per capire se tornare indietro o andare avanti – spiega Giuseppe Fiore, presidente della settima Circoscrizione -. Il mio auspicio è che si possa fare un passo indietro, ma procedo con le dovute cautele: viviamo in un contesto in cui se lì dovesse accadere, malauguratamente, un incidente, la responsabilità di chi è? Del dirigente che ha cambiato atto? Della circoscrizione? Quindi, bisogna attenersi a quelle valutazioni tecniche che emergeranno dall’ufficio Mobilità e Traffico e che io rispetto nella forma e nella sostanza».
Insomma, quella che si è creta è una gran confusione: «In merito al senso unico, tengo a precisare che l’installazione non scaturisce da nessuna delibera circoscrizionale – fa sapere Fabio Costantino, vicepresidente della settima circoscrizione - Né la revoca che è stata votata andava sulla direzione dello stop al senso unico, ma la revoca votata tendeva ad annullare la prima delibera che non ha avuto alcun seguito da parte degli organi preposti. Mentre si votava la revoca, quindi, di un provvedimento inesistente, noi colleghi Costantino, Aiello e Galioto, presentavamo un emendamento sulla direzione di revocare l’ordinanza che scaturiva dalla nota 208: questo emendamento andava realmente verso la direzione di revocare il senso unico, ma è stato bocciato da coloro che avevano presentato la mozione di revoca della delibera precedente».
«La vittoria ha moltissimi padri, la sconfitta è orfana. È doveroso precisare che la proposta iniziale, che avevo condiviso, nasceva da alcune sollecitazioni del territorio ed era supportata da una precedente deliberazione dello stesso Consiglio di circoscrizione. Tuttavia, coloro che ne furono promotori oggi non si assumono alcuna responsabilità per gli esiti del provvedimento – precisa il consigliere comunale, Leopoldo Piampiano - A inizio di quest’anno, sono stato sollecitato da alcuni residenti perché, in via Sferracavallo si lamentava una pericolosità rispetto ai flussi veicolari nell’incrocio con via dell’Arancio.
In passato, purtroppo, si sono verificati anche incidenti mortali. I cittadini mi hanno chiesto se si potesse ripristinare il senso unico messo circa 10 anni fa, ma che era durato molto poco. Ho formalmente chiesto all’ufficio Traffico di verificare se la proposta fosse tecnicamente condivisibile alla luce di una delibera di circoscrizione dell’anno precedente. Gli uffici competenti hanno verificato che l’attuale regolamentazione viaria avrebbe migliorato la sicurezza. Poi, chiaramente se il senso unico non viene rispettato, è un altro discorso. Come tutti i provvedimenti, che si pongono in essere, ritengo che debbano avere un periodo di sperimentazione. Se l’ufficio traffico si renderà conto che la situazione peggiora, saranno nelle condizioni di revocare il provvedimento».
Sul fronte viabilità a Sferracavallo, però, c’è un’altra querelle: quella che riguarda la bretella di via Nicoletti. «In ogni caso, va sottolineato che fino alla realizzazione della bretella di collegamento tra via Nicoletti e via Tritone, già finanziata ma non ancora avviata da questa Amministrazione, il quartiere resterà privo di soluzioni alternative realmente efficaci».
«Sulla via Nicoletti – ha replicato Piampiano – il progetto è stato inserito nell’annualità del 2025. Si sta lavorando, adesso, per il decreto di finanziamento».
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