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Villa Trabia: i cittadini insorgono contro il degrado

Il Comitato per Villa Trabia incontrerà l’assessore Giuseppe Barbera, per chiedere un intervento per una maggiore cura dello spazio verde comunale

  • 10 novembre 2012

Ci si andava la domenica mattina a passeggio. Lì i bambini giocavano a palla e si lasciavano dondolare dalle altalene, sotto lo sguardo attento dei genitori. I cani scorazzavano liberi e i ragazzi la consideravano il "tempio degli incontri". L'imperfetto è d'obbligo, tuttavia, perchè ad oggi una delle ville storiche più belle di Palermo vive in uno stato totale di abbandono. Proprio per questo il Comitato per Villa Trabia ha deciso di chiedere un incontro e di discutere face to face con l’assessore al Decoro Urbano, Giuseppe Barbera, con l'obiettivo di portare nuove proposte e nuove idee per la cura del parco, considerato come polmone verde del centro città.

Aldo Penna, portavoce del Comitato per Villa Trabia, spiega: «Il 15 novembre incontreremo l’assessore perché crediamo che il Comune debba impegnarsi maggiormente nel far lavorare l’organico. Ci sono otto giardinieri ma la manutenzione ordinaria non è garantita: i giardini non sono puliti, il parco giochi è distrutto, non ci sono le panchine per sedersi, la spianata attorno a via Salinas è piena di escrementi. Insomma ci sono otto giardinieri e quattro custodi ma la loro azione è inefficace». Un effettivo restyling per la storica villa settecentesca, dunque, conosciuta anche come "Casena di Trabia alle Terre Rosse", per la sua collocazione urbana.

Una vera e propria perdita per la città se si pensa che allo stato attuale non esistono grandi spazi all'aperto "a portata di famiglia": «Chiederemo una pulizia straordinaria del parco - prosegue Penna - e vogliamo che il parco venga curato nella sua interezza non soltanto attorno alla casa dove si svolgono i matrimoni e chiederemo altresì l'apertura dell'ingresso di via Damiani Almejda per consentire anche agli studenti della scuola di poter fruire della villa». Il Comitato si farà portatore anche di una proposta già sperimentata in molte città europee e soprattutto a Central Park, a New York, con grande successo.

Oltreoceano il parco viene vissuto per davvero, non è un'idea astratta di "green in city", ma un luogo d'incontro lontano dal caos cittadino, ma vicino al comune sentire. «Proporremo la creazione dei cosiddetti “vigilanti del verde” - conclude Penna - volontari che a titolo gratuito, prestano il loro servizio nella vigilanza degli spazi verdi; questo serve anche a sensibilizzare i cittadini proprio ad aver cura del verde pubblico». Con la speranza che magari, chissà, le domeniche diventino un pò più "fresche" e al verde, lontani dai divani di casa dove si sta incollati davanti la tv.

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