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A Sanremo con "La Rappresentante di Lista": la liutaia che realizza pezzi unici a Palermo

Anna non è una "figlia d’arte" cresciuta in bottega, ma un'autodidatta che ha scoperto il fascino dell’artigianato per caso e che oggi realizza chitarre elettriche a Palermo

  • 24 marzo 2021

Anna Corona nel suo laboratorio a Palermo

"Febbre della liuteria" l’ha chiamata Anna Corona la sua passione. Perché è stata proprio questa a spingerla, ormai dieci anni fa, a imparare un mestiere che è un’arte, abbracciando un mondo dove oggi si sente decisamente a «casa».

«Da bambina i miei giocattoli preferiti sono sempre stati gli strumenti musicali. Amavo così tanto la musica che mi sono anche laureata in “Musicologia - racconta Anna -. Mai avrei immaginato, però, che sarei diventata una liutaia».

Già, perché Anna non è una figlia d’arte che è cresciuta in bottega, ma un'autodidatta che ha scoperto il fascino dell’artigianato praticamente per caso, quando un giorno ebbe l’idea di costruire una chitarra elettrica “Stratocaster” tutta da sola.

Una scintilla, la sua, che ha preso presto fuoco e che non l’ha mai più abbandonata, facendo venire allo scoperto una parte di sé che era ancora nascosta ma che aspettava soltanto di essere stimolata. Da quel momento, infatti, è stato un turbinio di emozioni e di notti in bianco.
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«Era un pensiero fisso, non dormivo perché rimuginavo su tutti i passaggi utili a realizzarla e di mattina mi mettevo subito all’opera».

Insomma, una vera e propria «malattia» da cui, lo dice con un sorriso, non crede potrà «mai più uscire». Per la gioia di tutti quei musicisti che, fin da subito, hanno creduto in lei, dandole così la possibilità di crescere nel tempo e di essere sempre più apprezzata nel mondo.

Il confronto con loro, infatti, è stato fondamentale perché il suo è un lavoro dove bisogna «interpretare il modo che il musicista ha di suonare», senza setup prestabiliti o regole che valgono per tutti: per questo «non si smette mai di imparare» ma «si impara a conoscere i segreti degli strumenti soltanto lavorando».

Oggi realizza le sue chitarre elettriche a Palermo, in un laboratorio dove ha finalmente dato vita al suo sogno nato per caso.

Dei pezzi unici, dei capolavori di tecnica e bellezza che cura dalla scelta del legno al disegno, fino alla costruzione vera e propria dello strumento interamente fatto a mano e col cuore.

Ostinata, determinata e curiosa, Anna non ha appreso il mestiere, come si faceva in passato, nella bottega di un liutaio in particolare: grazie al mondo virtuale ha potuto «sbirciare nelle botteghe di tutto il mondo» e studiare grazie a tanti maestri, lasciandosi «ispirare da più fonti possibili» e trasformando un antico mestiere in un “mestiere 2.0”.

La liuteria elettrica, infatti, è un campo non ancora del tutto esplorato, «un’arte giovane in cui lo spazio per la sperimentazione, la ricerca e l’innovazione è enorme» e che offre quindi la possibilità di avere quella marcia in più per poter lasciare la propria impronta.

Un'impronta, quella di Anna, decisamente riconoscibile, tanto che quest’anno le ha perfino permesso di “salire” sul palco di Sanremo.

La sua “Retro” con la foglia d’oro, infatti, ha accompagnato Dario Mangiaracina nella performance che è valsa a “La rappresentante di lista” l’undicesimo posto.

Non male per chi, come lei, da anni cercava il modello di chitarra che la rappresentasse in tutto e per tutto. L’ha ideata, disegnata, progettata e creata dopo tantissimi anni di studio, prove e fatiche e vederla calcare le scene dell’Ariston «è stata una grandissima emozione», che probabilmente non smetterà mai di provare ogni qual volta qualcuno gliela commissionerà.

D’altronde, «partire dal legno, dal suo suono grezzo e creare intorno a lui qualcosa che lo nobiliti e che lo renda strumento perfetto» non è cosa semplice: soprattutto quando quel pezzo di legno dove viene impressa una parte di sé prende finalmente vita, «riportando l’eco del proprio essere» e mescolandosi indissolubilmente con quello del musicista che ne fa vibrare le corde.

E siccome, Anna ne è convinta, i segreti degli strumenti non si finiscono mai di conoscere, le sue chitarre sicuramente le riserveranno ancora tanti traguardi e tantissime incredibili gioie.
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