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Abete superstar: sulle Madonie apre i battenti un nuovo museo dedicato all'albero

Un percorso espositivo pensato attraverso un viaggio sensoriale in cinque ambienti: ma per vedere la rara conifera ci sono tanti posti, all'aperto tra valli e rifugi

  • 13 dicembre 2018

L'abete delle Madonie (foto Francesco Speciale)

La Sicilia avrà finalmente un museo dedicato alla sua conifera più rara e delicata: l’Abete delle Madonie (Abies nebrodensis), quest’anno tra l’altro nominata pianta simbolo della nostra regione dalla Società Botanica Italiana.

Lo spazio espositivo avrà sede a Polizzi Generosa, proprio a poca distanza da dove, nel 1957, un gruppo di botanici riscoprì una trentina di esemplari di quella che era ormai ritenuta una specie estinta.

Il progetto, approvato con una delibera del Cipe, fa parte di una serie di azioni per la conservazione degli abeti siciliani portate avanti dall’Ente Parco delle Madonie in collaborazione con l’Università di Palermo e l’Azienda Foreste Demaniali.

Un percorso espositivo pensato attraverso un viaggio sensoriale in cinque ambienti: “il bosco incantato”, in cui con l’ausilio di videoproiettori si ricreerà l’atmosfera dell’ambiente naturale, “il popolo del bosco”, con suoni ed immagini di fauna e flora in un contesto immersivo e avvolgente, poi sarà la volta de “le meraviglie del bosco e dei suoi territori”, con la creazione di pedane in legno per ricostruire la morfologia del terreno ed infine le due sale dedicate esclusivamente agli abeti delle Madonie, nominate “i grandi saggi del bosco” e “la storia dei trenta saggi del bosco”.
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Le due sale riproporranno il contesto naturale in cui vegeta la popolazione ritrovata nel Vallone Madonna degli Angeli.

I singoli individui verranno presentati tramite testi, immagini e video, ed il visitatore conoscerà le loro caratteristiche spostandosi all’interno della sala attraverso pedane disposte a croce, proprio come la forma dei rami di queste rarissime conifere.

L’ultimo ambiente espositivo ripercorrerà invece la loro incredibile storia, da 10mila anni fa fino all’intenso utilizzo che ne ha quasi provocato l’estinzione, per poi passare ai progetti per la conservazione della specie.

Il tutto sarà raccontato attraverso una parete multimediale con cui il visitatore potrà interagire direttamente.

«Finalmente si realizza un sogno – dice soddisfatto a Balarm il Sindaco di Polizzi Generosa Giuseppe Lo Verde – Faremo di tutto per essere pronti al più presto possibile, verosimilmente nelle prime settimane del 2019».

Sin dal 2001 l’Abete delle Madonie è stato al centro di vari importanti progetti che hanno permesso interventi mirati ad allontanare il più possibile il rischio estinzione.

C’è ancora tanta strada da fare, ma rispetto a qualche anno fa la situazione sembra essere migliorata: nel 2013 la popolazione naturale contava già circa 150 piante con un’età compresa tra 1 e 30 anni.

L’area di indigenato degli abeti si trova a monte del Vallone Madonna degli Angeli, a circa 1600 metri di quota, si può visitare liberamente, preferibilmente accompagnati da una guida, e bisogna stare estremamente attenti a non abbandonare il sentiero: si può rischiare di pestare inavvertitamente giovani piantine che si stanno rinnovando.

Se non siete appassionati di trekking, il giardino comunale di Polizzi Generosa, all’interno dei ruderi dell’antico Castello, ospita un vetusto esemplare piuttosto malandato.

Diversamente, a Piano Battaglia, il Ristoro dello Scoiattolo ospita cinque giovanissimi esemplari ormai ben acclimatati, frutto delle passate campagne di adozione promosse dall’Ente Parco.

A proposito, perché l’Abete non è il simbolo dell’area protetta madonita?
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