Addio a Gianni Minà: il grande giornalista che a casa parlava il "siciliano stretto"
Morto a causa di una malattia. Il celebre giornalista ha sempre mantenuto un forte legame con un paese siciliano "dove fanno dolci con la manna e i panettoni giganti"
Gianni Minà
Uno dei volti più noti del giornalismo televisivo italiano, Minà aveva origini siciliane: era nato a Torino nel 1938 ma il nonno paterno era di Castelbuono, un paese a cui era molto legato tanto da tornarci spesso per andare a trovare vecchi amici e parenti. In una sua autobiografia, "Storia di un boxeur latino" (Minimum Fax), lo descrive come il luogo "dove fanno dolci con la manna e i panettoni giganti".
Minà era siciliano anche da parte di mamma: i nonni materni erano di Lipari. Anche la madre di Minà nacque nell'isola delle Eolie ma si salvò dal tragico terremoto del 1908 perchè in quei giorni si trovava fortunatamente a Siracusa sfuggendo così al devastante sisma. Suo nonno Giovanni, invece, fu sorpreso nel sonno e ci morì. Fu proprio quell'evento drammatico a fare emigrare la famiglia materna a Torino, città natale di Minà.
In diverse interviste il giornalista racconta del suo forte legame, sempre vivo, con la Sicilia. « «Il lessico della mia famiglia era il siciliano stretto di mia nonna Nella, il siciliano elegante di mia madre Francesca», ha dichiarato in una recente intervista a Repubblica.
Gianni Minà era uno dei giornalisti italiani più famosi non solo nel Belpaese ma nel mondo. Il lavoro lo portò in giro per il mondo per intervistare, nei suoi reportage, i personaggi più importanti del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo. Con alcuni di loro strinse un'amicizia storica, come quella con il calciatore Diego Armando Maradona.
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