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Al Parco Uditore è nato il "rifugio per artisti": suonare immersi nella natura (ma in città)

Un progetto dell'associazione Rock10elode. Adesso l'obiettivo è mettere su dei concerti a impatto ambientale zero, totalmente in acustico, sia con artisti locali che nazionali

Balarm
La redazione
  • 14 giugno 2022

Giorgia Rampulla, Angelo Ganazzoli, Gianni Zichichi

Suonare immersi nella natura ma in piena città, in una struttura in legno perfetta sia per la diffusione acustica del suono sia per la composizione musicale.

Adesso è possibile farlo al Parco Uditore di Palermo grazie a "La musica che abitiamo", il progetto promosso dall’Unione Europea e realizzato dall’associazione Rock10elode nell’ambito del Festival of New European Bauhaus, che ha donato al parco pubblico urbano un «rifugio» prendendo a modello le «case dei boschi» con tetto a falda (o «A-Cabin») diffuse nelle foreste scandinave e nel Nord America.

La struttura è stata inaugurata a giugno con tre giorni di attività coordinati in contemporanea con la sede principale di Bruxelles e i 54 eventi facenti parte del festival, sparsi per il resto d’Europa.

"La musica che abitiamo" è stato selezionato tra migliaia di progetti presentati in tutta l’Unione, e rientra fra i 17 progetti a firma italiana – solo altri due i siciliani scelti oltre Rock10elode – inseriti nella manifestazione.
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L’evento, promosso dall’Unione Europea, è stato patrocinato dal Festival of New European Bauhaus e realizzato da Rock10elode in collaborazione con il Parco Uditore, lo studio AGS, l’Associazione Liberi Artigiani-Artisti Balarm (ALAB) e il corso di studi in Ingegneria edile – Architettura dell’Università degli Studi di Palermo.

Tre gli obiettivi principali del Festival of New European Bauhaus: ecosostenibilità, accessibilità e riconnessione al luogo naturale – fondamento, quest’ultimo, tipico proprio della scuola di arte e design tedesca del Bauhaus di inizio Novecento.

Così, la struttura che adesso è parte permanente del Centro Culturale del Parco Uditore, costruita in collaborazione con l’Associazione Liberi Artigiani-Artisti Balarm (ALAB), è stata realizzata totalmente in legno, è accessibile anche alle persone diversamente abili tramite una rampa dolce per l’accesso, e alcune delle parti che compongono il rifugio sono allo stesso tempo uno «strumento musicale».

A ideare la costruzione e i relativi utilizzi sono stati i progettisti palermitani Angelo Ganazzoli e Giorgia Rampulla.

«Essere tra i progetti selezionati – raccontano gli ideatori del progetto – rappresenta un’occasione importante per far partecipare Palermo al dialogo internazionale sul futuro dell’ambiente in cui viviamo e dei nostri modelli di vita. E pensare che lo si fa tutti insieme a livello europeo è la vera vittoria.

Adesso che il festival è passato guardiamo al futuro e abbiamo già diverse idee che stiamo sviluppando con il Parco Uditore stesso: la cosa che ci interessa di più è mettere su dei concerti a impatto ambientale zero, totalmente in acustico, sia con artisti locali sia con artisti nazionali.

Abbiamo già alcune proposte per avviare dei laboratori musicali al parco, ma anche per un "Dj set slow", con la console collocata dentro la capanna».
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