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Anche la Sicilia ha il suo "Demogorgone": il nome è simile e lo sguardo ti pietrifica

Un legame casuale ma sorprendente unisce la celebre creatura mostruosa di "Stranger Things" e il simbolo ufficiale della nostra Isola, intrecciando mitologia e cultura pop

Balarm
La redazione
  • 27 novembre 2025

Un "Demogorgone" e la Trinacria

Quando varchi il portale del "Sottosopra" non sai mai cosa puoi trovare davanti a te. E se il mostro dalle fauci "a fiore" che terrorizza Hawkins avesse, in qualche modo, un'eco antica e siciliana?

Con l’uscita della quinta stagione di "Stranger Things" torna al centro delle conversazioni lui: il "Demogorgone", la creatura che sin dal primo episodio ha incarnato l’orrore del "Sottosopra". E, osservando da vicino la sua testa con la bocca spalancata che si apre come un fiore carnivoro, quasi una stella marina infernale, potresti notare una somiglianza sorprendente con il simbolo della Sicilia: la Trinacria.

Per chi non si fosse mai addentrato tra le strade di Hawkins, il "Demogorgone" è la prima creatura del "Sottosopra" a varcare la nostra dimensione. È un essere umanoide che si muove come un predatore notturno. Ma il tratto che lo rende iconico è l'orribile testa, senza faccia, occhi o naso. Solo una bocca che si apre in cinque petali, rivelando strati di denti e carne.

Nell’universo di "Stranger Things" il "Demogorgone" non nasce già nella sua forma finale, ma attraversa una vera e propria metamorfosi biologica. Si manifesta prima come una larva, poi cresce in un piccolo "Demodog" e solo nella fase adulta assume l’aspetto umanoide con la celebre testa-fiore che si spalanca in più petali dentati.

È la creatura che rapisce Will Byers, che caccia nell’ombra e che, guidata da un’entità più grande di lei (Vecna), dà avvio alla guerra tra il nostro mondo e il "Sottosopra".

La Trinacria (o Triscele), invece, è uno dei simboli più antichi del Mediterraneo, oggi stemma ufficiale della nostra Regione. Il suo nome deriva dal greco treis (tre) e akra (promontorio), "la terra dai tre promontori", e infatti le sue gambe piegate indicano i promontori estremi dell’Isola: Capo Peloro, Capo Passero e Capo Lilibeo.

Come si legge sul sito ufficiale della Regione Siciliana, "secondo i ricercatori storici si tratta di un simbolo di origine indo-aria che raffigurava il dio del sole nella sua triplice forma di primavera, estate e inverno e trova corrispondenti rappresentazioni in altre antiche civiltà nordeuropee, mesopotamiche e centro-americane".

Ma il punto focale del simbolo è la testa della Gorgone, eredità dell’immaginario mitologico greco. Secondo questi racconti, le Gorgoni erano tre: Medusa, Steno ed Euriale. Creature mostruose, a volte rappresentate con zanne di cinghiale, ali d’oro, mani di bronzo o serpenti al posto dei capelli.

Lo sguardo era capace di pietrificare chiunque lo incrociasse. Un volto che non era davvero un volto, insomma, proprio come quello del "Demogorgone" di "Stranger Things".

Attorno alla testa, nella rappresentazione siciliana, compaiono anche spighe di grano, simbolo di fertilità, e le tre gambe in rotazione all'altezza del ginocchio, che richiamano antichissimi simboli orientali legati al tempo, al ciclo della natura, alla protezione.

La Trinacria è quindi un "talismano" denso di significato e, mettendo fianco a fianco questo simbolo e il mostro spaventoso di "Stranger Things", l’affinità è sorprendente. La testa-fiore del "Demogorgone", con i petali aperti a stella, ricorda la disposizione radiale delle gambe della Trinacria.

Al centro, come nella Trinacria c’è la Gorgone, nella creatura della celebre serie Tv c’è una "bocca" che funge da nucleo oscuro; un volto che non è volto, una presenza che attrae e respinge. Le Gorgoni pietrificavano gli uomini con lo sguardo; il "Demogorgone" trascina le sue vittime nel buio del "Sottosopra". Entrambi incarnano il limite tra il mondo dei vivi e qualcosa di sconosciuto e pericoloso.

Ovviamente la somiglianza è casuale, ma il "Demogorgone", che è creatura moderna e appartenente alla cultura pop, sembra attingere comunque alla mitologia, all’antico, alle paure primordiali. Infatti questa somiglianza è anche un pretesto per riflettere su un altro aspetto. La Sicilia ha sempre avuto un suo lato ambiguo, affascinante, duplice. È terra di luce, mare, colori, ma anche di grotte vulcaniche, città sommerse, miti oscuri, culti antichi, leggende di spiriti e mostri. Un'isola che convive con il soprannaturale da millenni, un perfetto "Sottosopra mediterraneo" dove storia, mito e immaginazione si sovrappongono come mondi paralleli, svelando sempre storie sorprendenti, anche quelle che sembrano venire da un'altra dimensione.
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