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Arrivano la (torrida) estate e le zanzare: le specie che incontri in Sicilia, come difendersi

Tutti i consigli su come fare per evitare i morsi di questi insetti, tra i più odiati al mondo. Vi spieghiamo anche perché "devono" succhiare il nostro sangue

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 24 giugno 2023

Una zanzara tigre

Si apprestano a nutrirsi del nostro sangue, appena si avvicina l’estate. Ronzano sopra le nostre teste ogni sera o nei pressi delle pozze d’acqua stagnante, minacciandoci di pungerci con il loro apparato boccale formato da ben sei stiletti, che formano un unico ago appuntito.

Stiamo chiaramente parlando delle nostre eterne nemiche estive: le zanzare. Probabilmente fra le specie di insetti più odiati in assoluto in tutti i continenti.

Essi infestano le nostre giornate estive, succhiando il nostro plasma per riprodursi, e sono un veicolo per molteplici malattie che affliggono l’umanità da centinaia di generazioni, fra cui la più temuta: la malaria. Non tutti conoscono però i segreti di questi insetti né sanno spiegare perché sono costretti a succhiare il nostro sangue.

Molti infatti sanno che quasi sempre la loro comparsa coincide con la loro stagione e che tutt’al più è possibile osservare le loro larve galleggiare, sulla superficie dell’acqua presente nei sottovasi o nelle pozzanghere. Con il loro rinnovato arrivo stagionale, abbiamo tuttavia deciso di illustrarvi qualche nozione di biologia di base, per difendervi, e di indicarvi quali sono le specie più minacciose che sono presenti – o stanno per arrivare – nella nostra Sicilia.
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Innanzitutto, perché pungono? Per quanto possa infatti sembrare paradossale, le zanzare in effetti, durante la maggior parte del tempo nella loro vita, non si nutrono di sangue.

Essi in verità sono principalmente degli insetti vegetariani. L'alimentazione delle larve e degli adulti rientra infatti nell'ordinario comportamento degli insetti che si nutrono di nettare e della melata delle foglie, liquidi altamente zuccherini con cui riescono a soddisfare notevolmente i loro fabbisogni energetici.

Le femmine però, quando sono pronte a liberare le loro uova, a differenza dei maschi che non pungono, necessitano di un nutrimento supplettivo ricco di proteine per completare la maturazione delle loro larve.

E visto che la loro dieta abituale non riesce a rifornirle di proteine a sufficienza, l’evoluzione li ha adattate per ricavare tali sostanze succhiando il sangue dei vertebrati, ricco di emoglobina e di altre molecole che possono utilizzare per i propri scopi.

Perciò sì, tecnicamente non sono le zanzare adulte a nutrirsi di sangue, ma le loro larve all’interno del loro corpo ad utilizzare questo prezioso liquido per crescere a sufficienza, affinché possano una volta deposte uscire dalle loro uova.

È stato inoltre dimostrato scientificamente che determinati odori prodotti dai mammiferi, come noi esseri umani, sono degli ottimi indicatori utilizzati dalle zanzare per capire dove si trovano le loro potenziali vittime preferite e le aree maggiormente scoperte.

Molti di questi odori come si sa sono presenti all’interno delle goccioline di sudore o di sebo che abitualmente produciamo quando fa caldo, ma anche le sostanze prodotte dalle ghiandole esocrine presenti sulle ascelle, sul pube e sui capelli vengono utilizzate da questi parassiti per captare dove ci troviamo.

Si consiglia quindi di lavarsi spesso, durante la bella stagione, affinché l’olezzo che aiuta le zanzare a captare la nostra presenza non possa funzionare.

State però anche bene attenti a quali shampoo o saponi usate! La ricerca ha infatti notato recentemente che coloro che utilizzano abitualmente diversi flaconi di shampoo profumati o il classico sapone alla lavanda divengono dei bersagli più sensibili al morso delle zanzare.

Questo perché le zanzare, essendo come detto principalmente vegetariane, captano la nostra presenza sfruttando sia l’odore prodotto dal nostro sudore e dai feromoni sia tramite l’odore delle piante che abitualmente utilizziamo per profumare i nostri saponi.

Se volete quindi rinfrescarvi durante l’estate senza correre il rischio di venire punti, seguite questo consiglio: o fate delle docce fredde, senza utilizzare i saponi profumati, o utilizzate dei prodotti a base di cocco, cioccolato o aloe, il cui odore non viene riconosciuto dalle zanzare.

Le specie di zanzare maggiormente presenti in Sicilia invece appartengono principalmente a tre grandi gruppi: le Aedes, le Anopheles e le Culex.

La zanzara comune (Culex pipiens) è quella più presente in Sicilia ed è responsabile della maggioranza delle punture che vi troverete sulla pelle.

A questa specie fanno riferimento due particolari sottospecie che danno origine a degli ibridi. Le sottospecie sono Culex pipiens pipiens e Culex pipiens molestus, la prima considerata principalmente ornitofila e la seconda che colpisce principalmente i mammiferi.

C. pipiens per quanto comune e spesso considerata innocua è attualmente il vettore principale della malattia West Nile Virus in Europa e promette di essere una dei principali parassiti di questo secolo.

Le zanzare Anopheles sono invece note per essere le principali portatrici del plasmodio della malaria e morfologicamente appaiono più grosse delle Culex, seppur meno appariscenti. La loro superficie a tratti argentea rende infatti questi insetti più difficili da individuare ad occhio.

Le zanzare che però più recentemente hanno colto l’attenzione del pubblico, tanto che tutti ne hanno sentito parlare e temono il loro nome, sono le zanzare tigre, del gruppo delle Aedes.

Questi insetti hanno raggiunto l’Europa ormai qualche decennio fa e sono ormai molto comuni in Sicilia, anche se non recano così tanti danni come in altre regioni del mondo.

Rimane comunque una specie invasiva, il cui nome deriva dalle note macchie bianche che fanno sembrare striati questi insetti. Tra tutte le specie presenti attualmente in Sicilia è quella che promette di divenire la più pericolosa a seguito del surriscaldamento climatico e dell’arrivo di nuove popolazioni da est e da sud.

Oggi però è temuta perché è responsabile della diffusione della febbre gialla, come dell'encefalite di St. Louis, della dengue, della chikungunya e della malattia zika.

Fortunatamente la ricerca sta cercando di arginare il problema, promuovendo delle colonie di maschi OGM, che potrebbero limitare con un complesso sistema molecolare le nascite delle future generazioni, nelle aree precedentemente non abitate da questa specie.
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